La Regione Abruzzo è favorevole alla realizzazione del metanodotto Snam Sulmona-Foligno, o meglio non è contraria alla realizzazione dell’opera. Il che vuol dire, indirettamente, che c’è il consenso ad andare avanti anche senza lo studio sismico dell’intero tracciato, fattibile anche in presenza di un progetto esecutivo.
Tutto ciò è emerso dal confronto di oggi tra il MISE, i Comuni interessati dall’opera, la Regione Umbria e la Regione Abruzzo. Anzi, della Regione Abruzzo in realtà non c’era nessun profilo politico, nonostante la richiesta, inoltrata in settimana da Marianna Scoccia assieme ai consiglieri Paolucci e Petrucci, di far presenziare una figura di spicco per far capire l’importanza che si dà al gasdotto. Parole al vento, nel vero senso della parola, visto che la Regione ha mandato nuovamente avanti un delegato del genio civile, che non ha espresso la contrarietà dell’Abruzzo al progetto. In pratica un segnale di come Sulmona, e i restanti Comuni, siano stati letteralmente abbandonati.
Inutile il soliloquio dell’ex presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, nel riepilogare la cronistoria del “no” ai 168 chilometri di gasdotto Snam. Inutili anche i dati mostrati dal sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, sull’inutilità dell’opera. La stessa Snam ha ribadito che i lavori non termineranno prima del 2028, ovvero a meno di due anni dall’obiettivo dell’Agenda 2030 che impone ai Paesi di ridurre del 55% i consumi del gas. “Non si capisce quale sia la strategia di una nazione che vuole contenere i consumi del gas ma, allo stesso tempo considera strategica questa condotta – ha spiegato l’assessora Catia Di Nisio – Un metanodotto inutile, impossibile da riconvertire in futuro per l’idrogeno o altre soluzioni ecostenibili. E’ stato un incontro estremamente deludente, dove la Regione ha mostrato di non aver avuto coraggio di opporsi all’opera”.
La Regione Umbria ha rimesso il proprio parere all’approfondimento dello studio sismico, mentre la Provincia dell’Aquila, per voce di Maurizio Proietti, si è detta contraria al metanodotto, così come Pratola Peligna, rappresentata da Antonella Di Nino, e il Comune di Navelli.
Resta l’amaro in bocca, specie tra i rappresentanti dei comitati che da sempre si battono per impedire la costruzione del metanodotto e della centrale di compressione del gas. “Il dato più significativo della riunione odierna – scrive il Coordinamento No Hub del Gas – indetta dal Governo per l’autorizzazione del metanodotto Snam Sulmona – Foligno, è stato il si di Marco Marsilio. Il parere favorevole all’opera è stato espresso da un funzionario regionale su mandato ufficiale del Presidente della Regione. Marsilio, dopo l’autorizzazione dell’AIA e la scorsa riunione dell’ 11 maggio, ha finalmente gettato la maschera ed è uscito completamente allo scoperto mostrando tutto il suo disprezzo verso i cittadini e le istituzioni. Con il si di stamattina del rappresentante della Regione, su espressa decisione di Marsilio, tutto è stato buttato via come carta straccia e, con questo tradimento, sono stati cancellati 15 anni di lotta contro un’ opera totalmente inutile e disastrosa per il nostro territorio e per l’intero Appennino centrale”.
“La posizione assunta dal Presidente Marsilio – prosegue la nota – è di estrema gravità; non solo è vergognosa sul piano etico-politico ma è anche illegale. Infatti, nessun atto è stato adottato dal Consiglio regionale che sia diverso da quelli votati fino ad oggi, tutti contrari e tutti approvati alla unanimità. Così come non c’è stata nessuna consultazione con i Comuni i quali – come ha fatto presente il Sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero – hanno la titolarità del territorio e la responsabilità della salute e della sicurezza dei cittadini. L’Italia non è una “Repubblica delle banane”. Un Presidente di Regione non può permettersi di calpestare impunemente le regole dello Stato democratico. Per questo porteremo il caso all’attenzione della Magistratura. I rappresentanti di Snam e del Governo, in perfetta sintonia, hanno sostenuto che con la guerra in Ucraina c’è la necessità di reperire nuovi fonti di approvvigionamento di gas da sostituire a quello russo e che pertanto occorre realizzare il metanodotto Sulmona Foligno e l’intera Linea Adriatica di 430 chilometri. Affermazione, questa, smentita dallo stesso Ministro Cingolani il quale alcuni giorni fa ha dichiarato pubblicamente che già sono state trovate fonti alternative. Del resto è notorio che la rete di trasporto interna del metano è largamente sovradimensionata rispetto al fabbisogno nazionale. Quindi la tesi della Snam è priva di ogni fondamento. La verità è che alla Snam & soci non importa se l’opera è utile o meno. A loro interessa il budget dei lavori : ben 2 miliardi e 338 milioni di euro che pagheranno i cittadini attraverso la bolletta energetica”.
“In merito allo studio sismico sull’intero tracciato del metanodotto il Presidente dell’INGV Carlo Doglioni ha confermato che sarà fatto, ma dopo il rilascio dell’autorizzazione – conclude il Coordinamento – Tesi che è stata fortemente contestata dal Comune di Sulmona (presente in video conferenza , oltre che con il Sindaco Di Piero, anche con gli assessori Di Nisio e D’Andrea). Lo studio è fondamentale ed è propedeutico al rilascio dell’autorizzazione. Sarebbe assurdo realizzarlo dopo. A questa ferma presa di posizione del Comune di Sulmona si sono associati i sindaci di Pratola Di Nino e di Navelli Federico e il consigliere Maurizio Proietti in rappresentanza della Provincia dell’Aquila, i quali hanno ribadito il loro no all’opera. Alla riunione ha preso parte anche Luciano D’Alfonso in qualità di Presidente emerito della Regione Abruzzo. D’Alfonso ha rimarcato la necessità dello studio sismico da parte dell’INGV in ragione dell’estrema fragilità del territorio abruzzese. Da parte del Governo è stato annunciato che, come previsto dalle norme vigenti, sarà indetta una terza ed ultima riunione. Dopo di che il Governo assumerà le necessarie determinazioni”.
La Regione abbandona Sulmona: MA PERCHE’ PRER L’OSPEDALE CHE HA FATTO???
Che la Regione Abruzzo( indipendentemente dal periodo storico) sia sempre stata ostile se non addirittura pericolosa per la città di Sulmona ed il suo comprensorio non solo non è una novità, ma dovrebbe essere ormai un elemento di certezza assolutamente acqusito. Le continue, sistematiche, scientifiche spoliazioni poste in essere ai danni di questa città nel corso degli anni dove sono state decise e/o avallate? Non certo a Sulmona, spero.
Non mi meraviglio di un romano che, ovviamente, non ha alcun interesse a tutelare L Abruzzo. Ma di chi lo ha votato.
Ma per cortesia! La Regione ha solo affermato l’ovvio: come nel resto del mondo anche in Abruzzo si possono realizzare gasdotti. Ciò che fa ridere sono le forze politiche di Sulmona che per raffazzonare i voti di 100 fanatici si prestano a sostenere posizioni luddiste. Sono questi signori che hanno consegnato Sulmona al fanatismo di una minoranza, non avendo nulla da dire di serio o concreto.
hai perfettamente ragione, concordo in pieno con quello che hai scritto!
“Sul parere reso dalla Regione è ora di finirla con le mistificazioni. Alla riunione convocata dal ministero si esprimono pareri sulla base delle competenze attribuite. Una riunione del genere non è un’assemblea politica dove si va a fare propaganda. La regione aveva il compito e il preciso dovere di esprimere la compatibilità dell’opera con alcune precise normative tecniche e con determinati strumenti pianificatori. Non potevamo testimoniare il falso dicendo che l’opera contrasta con le norme e con questi strumenti pianificatori, quando l’istruttoria degli uffici certifica il contrario. I nostri uffici hanno riscontrato la compatibilità dell’intervento sotto il profilo tecnico e amministrativo. Se avessi costretto i nostri uffici e i nostri dirigenti a dire il contrario avrei commesso un reato e avremmo prodotto in quella conferenza un vero e proprio falso ideologico. Chi è andato a fare politica in una sede tecnica ha solo dimostrato per l’ennesima volta i propri limiti culturali, politici e morali….fonte Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
per onestà di stampa dovreste riportate anche quello che dice la regione.
un articolo artefatto di chiacchiere senza nessuna fonte scientifica, noi vogliamo il gasdotto.
Pensatela come volete, ma resto del parere che Sulmona ed il suo territorio non siano benvoluti dalle consorterie regionali. Quelle nazionali poi,si ricordano di noi solo quando c’è qualcosa da sacrificare.
Anzi, a voler essere sincero ed analizzando con la lente di ingrandimento avvenimenti ed episodi della storia recente e passata, ritengo che questo territorio sia addirittura disprezzato. Mi dispiace, ma penso che purtroppo per noi, le cose stiano proprio così. Con questo non giustifico, ovviamente, l’inerzia e l’incapacità della politica locale.