Scuole a Bagnaturo, la convivenza impossibile

Fare lezione nella scuola di Bagnaturo è diventata un’impresa per veri temerari da quando ad inizio anno scolastico si è deciso di trasferirci i bambini dell’asilo della frazione – chiuso dallo scorso anno perché aveva come coefficiente di vulnerabilità 0.29. Della scuola di Bagnaturo è utilizzabile solo il piano terra – quello superiore è interdetto per precauzione –, dove vi sono tre aule, due occupate dalle pluriclassi della scuola elementare mentre la terza che fino all’anno scorso veniva utilizzata come palestra e come mensa da quest’anno è riservata alla scuola dell’infanzia.

Questa coabitazione però crea non pochi problemi alle maestre e ai bambini della scuola elementare perché la vivacità – legittima – dei bambini dell’asilo disturba lo svolgimento delle lezioni dei più grandi. “È stata una situazione rattoppata all’ultimo giorno” ci dicono alcuni genitori, in quanto “la comunicazione che l’asilo era stato trasferito è arrivata solo alle 14.20 di venerdì 8 settembre, mentre l’anno scolastico iniziava l’11 settembre”. E infatti i bambini dell’asilo, tanta è stata l’improvvisazione, hanno trovato in aula una situazione da “work in progress” con i banchi e le sedie che dovevano ancora essere sistemati.

“È una situazione ingestibile per la confusione che si crea durante le lezioni” è il lapidario giudizio di un genitore. Ma le criticità non si fermano al mero svolgimento delle lezioni, ci sono anche questioni molto importanti legate alla sicurezza dei bambini stessi. Non vi sono uscite d’emergenza, l’unica è la porta d’ingresso. “Era in progetto la costruzione di una seconda uscita nella parte centrale della scuola ma ancora non se ne sa nulla” riferisce un altro genitore. L’esterno della scuola è completamente in abbandono, con l’erba alta e parte del cortile transennato.

Poi vi sono le questioni legate allo spazio che i bambini dovrebbero avere a disposizione in aula. Il Decreto Ministeriale 26 agosto 1992 prescrive che ogni allievo abbia almeno 1.8 metri quadri, per i bambini dell’asilo di Bagnaturo ne sarebbero dunque necessari almeno 25 (14 alunni) più lo spazio per la cattedra della maestra. A noi del Germe sarebbe piaciuto entrare a scuola – in orario non scolastico, per tutelare i più piccoli – e documentare la situazione ma la preside del Terzo circolo Lombardo Radice, Angela Caputo, è stata categorica “no, io con i giornalisti non voglio proprio parlare, non rilascio dichiarazioni” senza sapere nemmeno cosa avevamo da chiederle e dopo averle spiegato cosa volevamo sapere ci ha detto che “anche altri giornalisti mi chiedono di entrare nelle scuole, mica posso far entrare tutti”.

Insomma la scuola è solo per addetti ai lavori, non un bene comune. Così insegnano gli insegnanti.

L’assessore ai Lavori pubblici Mario Sinibaldi fa sapere di aver “chiesto con una nota urgente indirizzata al dirigente del quarto settore che in merito alla questione della scuola dell’infanzia di Bagnaturo venga fatta un’analisi esecutiva della vulnerabilità sulla progettazione in essere”. Si sta tentando di capire se da un’analisi approfondita della struttura possa risultare un indice di vulnerabilità più alto come accaduto per l’asilo di via Trento.
Sempre nella nota l’assessore chiede che vengano fatti altri due interventi ma questa volta sulla scuola elementare: che venga verificata la possibilità di riaprire il piano superiore della scuola, in modo da dislocare diversamente le tre classi; che venga verificato se è possibile effettuare dei miglioramenti che andrebbero ad incidere positivamente sulla sicurezza dell’edificio – in questo secondo punto rientra anche la questione dell’uscita d’emergenza della quale l’assessore ha sottolineato l’assoluta necessità ed urgenza. Ha anche ammesso Sinibaldi che “per questo tipo di interventi vanno però trovati i fondi in quanto per il momento vi è poco o nulla per la manutenzione degli edifici”.

Infine l’assessore ha fatto mea culpa sull’edificio che ospitava la scuola dell’infanzia, quando lo scorso anno in seguito alla perizia ne venne disposta la chiusura, assicurò ai genitori che in tempi brevi sarebbero stati fatti interventi per riaprirlo ma ciò non è stato fatto. “Su questo ho dato indicazioni all’apparato tecnico amministrativo del Comune ma siamo in ritardo, purtroppo quest’anno siamo stati colti da diverse emergenze”.

I tempi per la risoluzione della questione restano molto incerti, l’unica cosa sulla quale sono tutti d’accordo – assessore e genitori – è l’urgenza e qualche genitore già minaccia “se la situazione non si risolve in tempi brevi io mi figlio lo sposto a Pratola”.

Savino Monterisi

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