Le conseguenze della poesia, l’ultima fatica dell’artista Monticelli

È stato pubblicato per Bertoni Editore, Le conseguenze, raccolta di poesie dell’artista sulmonese Alessandro Monticelli, presente – fra le altre cose – in questi giorni al Salone del Libro di Torino. Non nuovo al mondo della poesia, Monticelli è conosciuto e apprezzato nel campo delle arti visive per l’opera pittorica e concettuale nel duo Monticelli&Pagone.

Nella raccolta appena edita, la poesia è conseguenza di ciò che accade nella vita, ma anche un fatto totalizzante, tutto è poesia per Monticelli in Le conseguenze. “Non so se si possa definire poesia – afferma l’artista Sulmonese -. Io scrivo in versi liberi, se poi questi diventino poesia io non lo so. Oggi la mamma dei cretini e dei poeti è sempre incinta” commenta poi ironico”.

Nei versi di Monticelli si attraversano i temi del quotidiano, delle relazioni sociali, dell’ambiente urbano. Talvolta paiono velati di malinconia, altre volte sono finemente ironici o denunciano le storture del tempo che viviamo. Frammenti di vita quotidiana raccolti nel mondo dell’arte e mescolati con specificità sociali e politiche, per arrivare poi ai sentimenti. Ricorrente è l’amore, quasi mai come fatto personale, ma vissuto in terza persona, con gli occhi degli altri. “Quello che scrivo – commenta Monticelli – ha molto a che fare col mondo del cinema, del teatro, della fotografia. Ciò che finisce in questi versi sono piccoli atti teatrali, fotografie raccontate, un romanzo, un racconto, una scena di un film. Ogni testo è immaginato come un’opera a sé stante”.

Curioso infine leggere nella biografia a margine del libro “fra i più interessanti poeti morenti della sua generazione”. “Perché – spiega Monticelli – sono tutti poeti viventi, nelle biografie dei libri di poesia, nessuno muore mai e allora io ho scelto di essere ‘ironicamente’ un poeta morente, perché effettivamente io sto morendo”. Aggiungiamo noi “come tutti del resto, una volta che veniamo al mondo”.

Savino Monterisi