E’ morto questa mattina all’ospedale di Sulmona dove era stato ricoverato per un intervento chirurgico a seguito di una malattia Mario Setta, 85 anni scrittore, studioso, uomo di cultura a tutto tondo, ribelle, ex prete e animatore del Sentiero della Libertà.
La sua storia è quella di un’Italia dai profondi mutamenti, di una Chiesa che negli anni Settanta si guardò allo specchio ritrovandosi vecchia e fuori dal tempo. E Mario seppe interpretare quelle contraddizioni, inaugurando un nuovo approccio ai temi sociali e di emarginazione che emergevano nel Paese, ma anche le battaglie di emancipazione che difese con convinzione: dall’aborto al divorzio.
Una coerenza e una convinzione che gli causò la “scomunica” anzi la sospensione “a divinis” nel 1982, con quell’ultima messa, che lui amava ricordare, celebrata alla Badia di Sulmona il 7 aprile del 1979, dopo che ebbe la “sfrontatezza” di candidarsi al consiglio comunale di Sulmona nella lista del Pci.
Mario era un prete e poi un ex prete, dedicato all’altro, senza veli e distinzioni, contro i privilegi e quelli che lui considerava “abusi” a partire dalla battaglia contro l’applicazione delle tariffe per celebrare i sacramenti, motivo vero del divorzio con l’abito, anzi con la Chiesa.
Episodio spartiacque della sua vita fu quello della celebre evasione dal carcere di Sulmona di Horst Fantazzini, il 9 maggio del 1974: “Ero nella casa parrocchiale della Badia. Sentii dei passi. Era Fantazzini, aveva la pistola in mano – ricordava in uno dei suoi libri -. Restai impietrito. Era fuggito dal vicino carcere e mi chiese di nasconderlo. Fortunatamente finì senza spargimento di sangue”.
Poi, spogliato dall’abito talare, la sua lunga militanza culturale, prima come professore e poi come animatore e ricercatore del Sentiero della Libertà e della Resistenza partigiana, quella “umanitaria” del popolo sulmonese come lui stesso l’aveva definita. Con la pubblicazione e la traduzione di diversi libri scritti da ex prigionieri del Campo 78.
E ancor l’amore e la vita costruita insieme alla sua compagna Franca e quella dedicata ad un territorio, la Valle Peligna, dove si era trasferito nel 1970, ma che da subito aveva sentito suo.
Il funerale, per suo espresso volere, non sarà celebrato, ma la camera ardente è stata allestita presso la Casa funeraria Caliendo e Salutari da dove Setta sarà poi trasferito e inumato al cimitero di Sulmona domani.
Onore a un grande uomo
Mario ma perché ti vuoi privare del tuo religioso funerale? Non fare la “coccia dura” e fatti onorare dal tuo Dio che hai sempre amato e che ti ha amato. Lascia stare la politica che per noi era “religiosa e di fede”. Hai avuto prova che oggi si passa da dx a sn e viceversa con facilità. A te invece è costata una scomunica lacerante. Hai condotto la buona battaglia, fatti accogliere da Dio.
Dio lo ha già accolto, e senza raccomandazioni terrene.
Lo ricordo in un incontro presso un circolo culturale e del cinema nei primi anni ‘70 dove in un secondo momento intervenne anche Don Aldo Antonelli: due sacerdoti scomodi, ma due grandi maestri. Un rimpianto per non averlo potuto ascoltare in un incontro svoltosi solo qualche mese fa in L’Aquila, di cui ne venni a conoscenza con ritardo. Ora riposa in pace uomo giusto.
Lo ricordo in un incontro presso un circolo culturale e del cinema nei primi anni ‘70 dove in un secondo momento intervenne anche Don Aldo Antonelli: due sacerdoti scomodi, ma due grandi maestri. Un rimpianto per non averlo potuto ascoltare in un incontro svoltosi solo qualche mese fa in L’Aquila, di cui ne venni a conoscenza con ritardo. Ora riposa in pace uomo giusto.
Un uomo straordinario, coraggioso, custode dei valori della resistenza.
Ciao Prof, acculturato maestro di civiltà e tolleranza. Da te abbiamo imparato a guardare le cose ponendoci sempre mille dubbi e da tanti punti di vista. Pochissimi come te; mancherai a tutti.
Grande uomo RIP
Gli sia leggera la terra
La sua scomparsa mi ha profondamente rattristato. non lo conoscevo di persona ma ero in contatto da alcuni anni x mail e x telefono x seguire le iniziative del Sentiero della Libertà e soprattutto della Resistenza Umanitaria,non armata, di cui mi interesso da quasi 40 anni.
Ho conosciuto la sua Storia ed il suo impegno culturale e politico. La Valle Peligna ha perso uno dei Figli Migliori.
Caro Mario,
ricordo il ns ultimo incontro davanti alla Badia: come sapevi rispondere in maniera esaustiva ai ns quesiti. La tua cultura la mettevi al servizio, non la ostentavi. Grazie e arrivederci…… Gli amici della Casa della Memoria di Servigliano FM.