- C’è anche eternit come benvenuto nella nuova sede della scuola Lombardo-Radice, nell’ex capannone della Croce Rossa nell’area artigianale. Un pericolo per la salute degli studenti che l’altro ieri il Comune ha dato ordine di rimuovere, incaricando la ditta Pavind (per una spesa di circa 700 euro) di bonificare l’area di via Monsignor Luciano Marcante. L’intervento si è per il momento limitato alla messa in sicurezza e lo spostamento del materiale in cemento-amianto, in attesa che venisse formalizzata la determina dell’altro ieri e del via libera alla rimozione da parte della Asl.
Quello dell’amianto nella sede scolastica è però solo uno, certo il più grave, dei problemi di igiene e sicurezza in cui versa lo stabile o meglio l’area di pertinenza.
Se dopo l’articolo del Germe, il Comune ha provveduto a ripulire dai rovi l’ingresso, infatti, le condizioni di degrado e abbandono di rifiuti continuano ad essere presenti ad ogni campanella.
Basta guardarsi intorno, in una mattina qualsiasi (oggi), in un giorno qualsiasi di scuola: bidoni dell’immondizia stracolmi proprio all’ingresso del cancello principale che evidentemente il Cogesa ha dimenticato di ritirare nel porta a porta, resti di trasloco e di uffici chiusi, telefoni bruciacchiati in bella mostra, una poltrona abbandonata a pochi metri.
Davvero un colpo all’occhio più che d’occhio, un monito non proprio edificante per gli oltre trecentocinquanta alunni della Lombardo-Radice che nella zona artigianale dovranno restare fino a quando i lavori programmati nella loro sede madre di via Togliatti saranno conclusi. Sempre permettendo le autorizzazioni del Genio civile che hanno già bloccato il cantiere da 1,2 milioni di euro.
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