Sulle risorse del Pnrr, il governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dice no all’assistenzialismo, buttando fiumi di denaro in iniziative sbagliate, ma studiare bene dove e come investire, per il rilancio socio economico. E’ quanto affermato nel corso del convegno “Ricostruire l’economia” , che si è svolto all’Aquila, all’Auditorium del Parco. Promotore dell’incontro il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Un evento organizzato per confrontarsi sul pacchetto di misure per le aziende previste nel Fondo complementare del Pnrr, per lo sviluppo delle aree del centro Italia, colpite dal sisma nel 2009 e del 2016. Il tutto è stato incentrato sul programma unitario di intervento di rilancio economico e sociale della macro-misura B, che prevede l’utilizzo di risorse complessive di 700 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere il tessuto economico produttivo delle nostre aree, attraverso un insieme di azioni dedicate, premiali e rafforzate rispetto a quelle ordinarie. “Se il piano nazionale distribuisce opportunità- ha detto Marsilio- sta a noi trasformarle in certezze. Per raggiungere gli obiettivi è fondamentale mantenere alta la capacità di dialogo che ha caratterizzato il nostro percorso sin qui. Bisogna valutare bene come indirizzare queste risorse. Non temo che le somme non siano spese ma mi piacerebbe che fossero spese bene. L’Italia, e le regioni del centro sud ancora di più, si salvano se inseguono la qualità, l’innovazione, l’esclusività, il design, la raffinatezza: se inseguiamo la quantità saremo sempre perdenti con altre regioni del mondo che sono più competitive sotto questo profilo”. Presenti al convegno, anche il commissario sisma 2016 Giovanni Legnini, il capo struttura sisma 2009, Carlo Presenti e l’assessore al Bilancio, Guido Quintino Liris. In qualità di relatori, il direttore del dipartimento della presidenza della Regione Abruzzo, Emanuela Grimaldi, il commissario Zes Abruzzo, Mauro Miccio, il consigliere politico del ministero per il Sud e la coesione territoriale, Paolo Russo, l’esperto della struttura sisma 2016, Romano Benini, il responsabile funzione incentivi e innovazione Invitalia, Ernesto Somma, e il direttore generale incentivi del Mise, Giuseppe Bronzino. “Il fondo complementare che si somma al piano di governo – ha aggiunto Marsilio – deve rappresentare un ponte tra la rigenerazione di territori fragili e il rilancio socioeconomico. Le risorse devono essere integrate in luoghi che hanno subito devastanti emergenze e che si preparano ad affrontare gli effetti “collaterali” di una guerra che si è accesa nel cuore dell’Europa”. Il Presidente Marsilio ha ricordato anche gli esiti del consuntivo 2021 sulla ricostruzione che ha visto un incremento del 256% rispetto ai dati dell’anno precedente, consentendo alla Regione Abruzzo di abbandonare l’ultima posizione tra le quattro regioni coinvolte dal sisma del 2016, quella di Cenerentola dell’Italia centrale. Il più alto incremento percentuale dell’intero cratere dell’Appennino centrale che ha portato, il numero dei cantieri autorizzati a quota 1.540 per complessivi 272 milioni di euro concessi. “Per la ricostruzione post sisma 2016-2017 in Abruzzo – ha detto – c’è una forte crescita e accelerazione che ci lascia presumere che alla fine del mio mandato avremo esaurito buona parte delle pratiche e messo in piedi la ricostruzione reale e concreta del territorio. Stiamo lavorando su tutti gli interventi del Pnrr, abbiamo dato vita a una cabina di regia politica che è coordinata dall’assessore Liris su mio impulso”. Le imprese abruzzesi, per stare al passo con i mercati sempre più specializzati, intendono investire in innovazione di processo e di prodotto, in ricerca e, sempre più spesso, in efficienza energetica. “Ci stanno implorando di migliorare il ricorso dell’accesso al credito che, soprattutto per le micro e piccole, è reso asfittico da un sistema bancario ingessato per i timori legati al mancato rimborso alle scadenze- conclude il Governatore- Se concediamo percentuali di aiuto a fondo perduto tanto alte non invitiamo gli imprenditori a ingegnarsi per studiare bene come e dove investire: facciamo una sorta di assistenzialismo, rispondendo ad un legittimo grido di dolore che si alza da queste aree ma che non si risolve buttando fiumi di denaro in iniziative sbagliate”.
Ancora soldi a L’Aquila…ma non si vergognano !!
Cosa muove L’Aquila ?