L’Upd torna organo collegiale e il Comune stacca un altro assegno al “furbetto” del cartellino

Un ritorno al passato, non necessariamente una damnatio memoriae della vecchia amministrazione ma di certo un bel colpo di spugna. L’Ufficio Procedimenti Disciplinari dei dipendenti del Comune di Sulmona torna ed essere organo collegiale, due anni dopo la delibera dell’Amministrazione Casini. A cancellare la decisione della vecchia giunta è la delibera datata 31 gennaio 2022 dall’Amministrazione Di Piero, che ha provveduto ad allargare l’UPD, il quale era divenuto organo monocratico nel 2019.

Appena 24 mesi fa, infatti, la giunta comunale individuò l’Ufficio Procedimenti Disciplinari nella persona del segretario generale, coadiuvato da un dipendente di categoria D. Oggi, invece, l’organo si allarga ai tre dirigenti della 1°, 2° e 4° Ripartizione.

Che poi era la composizione che aveva preso dopo l’esperienza (non certo produttiva) dell’incarico esterno a Sylvia Kranz e prima che l’ufficio venisse avocato dalla sola segretaria Nunzia Buccilli.

Un ufficio che, comunque, nelle sue diverse formulazioni, non è stato in grado di gestire il più importante e grave “scandalo” di palazzo San Francesco: il caso cioè dei furbetti del cartellino che da oltre 40 indagati, è poi finito con poche condanne e soprattutto con procedimenti disciplinari tardivi, tanto da essere annullati dal tribunale.

Con il Comune che nei fatti alla fine è uscito soccombente, con il caso più eclatante dell’usciere Stefano Pezzella, licenziato, reintegrato e risarcito a spese della collettività. Un conto che si è chiuso proprio l’altro giorno con un accordo tra le parti, nel quale il Comune, dopo aver dovuto riconoscere un debito fuori bilancio per il risarcimento, si è trovato ad affrontare anche una richiesta di risarcimento per l’azione esecutiva avviata da Pezzella che, nonostante la sentenza del tribunale (non appellata), non aveva ricevuto i soldi che gli spettavano.

A Pezzella, infatti, in sede civile, il Giudice del Lavoro diede ragione decretando illegittimo il licenziamento dell’ex usciere, poiché il provvedimento fu adottato in violazione dei termini previsti dalla legge, ovvero oltre i 40 giorni. Il procedimento disciplinare, infatti, si avviò con ben due anni di ritardo. I fatti risalgono al 2016 con l’indagine della guardia di finanza, ma con i fascicoli richiesti dall’allora responsabile dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari, Sylvia Kranz, nel 2017, e rimasti ad impolverarsi fino al 2018 all’interno della procura.

Una “svista amministrativa” che ha portato alla condanna del Comune a risarcire Pezzella fino al suo pensionamento (programmato il 1 agosto 2019; con il licenziamento avvenuto il 29 marzo dello stesso anno). Un risarcimento, che sommato alle spese legali è arrivato a 16.351 euro, che il Comune sulmonese ha riconosciuto come debito fuori bilancio. Rimaneva ora da pagare l’esecuzione, che si sarebbe aggirata attorno al migliaio di euro ma che il Comune ha liquidato con un accordo transattivo di 836 euro con contestuale rinuncia e decurtazione – a vantaggio del Comune – dell’ulteriore importo di 500 euro suscettibile di pretesa in applicazione delle vigenti tariffe forensi.

7 Commenti su "L’Upd torna organo collegiale e il Comune stacca un altro assegno al “furbetto” del cartellino"

  1. Comune sempre nel pantano . | 5 Febbraio 2022 at 00:41 | Rispondi

    E con questa illustre presentazione con l’ampliamento dell’organico collegiale disciplinare ,dovremmo essere più tranquilli che ora questo organo COLLEGIALE, emanerà certe e sicure sanzioni verso sta Massa di fannulloni..fin ora tutti graziati.??? Tutte inutili azioni solo di facciata …

  2. Luigi Gagliardi | 5 Febbraio 2022 at 08:45 | Rispondi

    Sarebbe bello che l’UPD fosse formato dai cittadini colti della città, che ne sò, quelli con almeno una laurea in giurisprudenza.
    Ma è ovviamente utopia.

    • Troppa grazia Luigi!
      Per la verità basterebbe qualcuno che sappia contare 40 giorni, anche un astrologo.

      • Concordo Mario.
        E chi non ha contato fino a 40 andrebbe licenziato lui!

      • Luigi Gagliardi | 5 Febbraio 2022 at 17:39 | Rispondi

        Non penso che basti saper contare, in comuni piccoli, come può essere Sulmona, dove ci si conosce tutti è impensabile che procedure disciplinari e controlli vari vengano fatti da personale interno al comune, come diceva il Divo: a pensar male si fa peccato….
        Fintanto che gli “””errori””” li pagano altri sarà bellissimo ricoprire cariche di responsabilità, bisognerebbe riformare leggi e regolamenti per avere un aggravio di responsabilità per i “controllori”, ma ovviamente non sarà d’accordo proprio nessuno.
        A livello nazionale i 5 stelle se lo erano posto come obiettivo ma una volta entrati nel giro si sono uniformati alla massa.

  3. NO COMMENT

  4. Questi soldi li farei cacciare a chi ha sbagliato

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