La catena non ancora si spezza: la maledizione dell’Itcg De Nino-Morandi è ancora ferma all’ottobre del 2014, quando cioè la scuola venne chiusa durante i lavori di messa in sicurezza.
Lavori che, a detta della Provincia, avrebbero dovuto essere appaltati a settembre scorso, poi ad ottobre, poi ancora al massimo ai primi di gennaio. Dal Provveditorato delle opere pubbliche, stazione appaltante dell’opera da oltre 4 milioni di euro, però, ancora nessun segnale. Tant’è che oggi il presidente Angelo Caruso si recherà all’Aquila per riprendersi le carte: “Una lentezza non giustificabile quella del Provveditorato, neanche dalla carenza di organico – spiega -. A questo punto ci riprendiamo le carte e faremo autonomamente come Provincia da stazione appaltante”.
Non che l’indizione della gara risolva dall’oggi al domani, e forse neanche da gennaio a settembre, l’agibilità dell’edificio di via Virgilia D’Andrea, ma almeno questo “semplice” passaggio burocratico potrebbe far sperare in un rientro almeno in città di ragionieri e geometri.
Come spiegato dal dirigente del Polo scientifico, Massimo Di Paolo, il trasferimento degli studenti da Pratola Peligna a Sulmona sarebbe possibile anche senza che la scuola sia pronta, perché basterebbe l’indizione della gara per affittare la struttura del plesso di Sant’Antonio dove sono ospitate attualmente le scuole medie Serafini (che il prossimo anno scolastico dovrebbero rientrare nella loro sede di via Volta). Senza l’avvio della gara, dunque, non c’è neanche la possibilità di questa operazione provvisoria.
Niente appalto a gennaio, dunque, come niente trasferimento del biennio che pure era stato annunciato per questo mese: i ragazzi del primo e secondo anno, avrebbero dovuto trovare ospitalità, infatti, nelle nuove aule progettate per essere ricavate dal porticato del liceo Fermi di via Togliatti. Anche qui, però, i lavori non sono più partiti. “Imminenti” dice il preside Di Paolo, ma imminente era anche l’indizione della gara per la sede storica a settembre scorso. Su quest’ultima questione la consigliera provinciale Antonella La Gatta ha presentato un’interrogazione: “Attendo risposta” dice.
Un po’ come la città attende da nove anni di poter riavere le sue scuole.
Per quale ragione bisogna affittare dei locali di privati spendendo denaro pubblico se la scuola di pratola è pubblica e quindi a costo zero??? Solo per dire che stanno a Sulmona?
Il Preside farebbe meglio a tacere. Sappiamo tutti come è andata la vicenda.
E poi, a cosa servono le nuove aule nel porticato del liceo scientifico quando gli studenti tendono a diminuire?
Si rovina l’architettonica di un fabbricato trasformando il porticato in aule per le idee megalomane di …..
Ma il comune di Sulmona ha concesso l’autorizzazione per l’aumento di cubatura?
Le scuole erano a Sulmona e a Sulmona devono tornare.
E che si sbrigassero, perché da quando sono state portate fuori città, hanno pagato un prezzo altissimo registrando un calo enorme di iscritti.
Il calo degli scritti è legato al calo demografico non che sta a pratola
Concordo con Sulmonaamoremio.
Basta con queste umiliazioni per Sulmona!!!!!
VERGOGNATEVI
le scuole di Sulmona sono quasi tutte inagibili per motivi burocratici. i soldi per fare i lavori necessari sono stati stanziati. il nuovo sindaco di Sulmona alzi la voce w si renda protagonista per risolvere questa increscisa situazione
Il calo demografico è un fatto che non è sufficiente a giustificare il sensibile calo degli iscritti proprio all’ITCG.
Non scherziamo i due indirizzi sono validissimi !!
Primo per un futuro lavorativo (ad esempio gli studi tecnici sono alla ricerca quotidianamente di geometri neo diplomati )
Secondo : gli alunni usciti dalla scuola media avrebbero un ventaglio di scelte ben più ampio dell’attuale (classico o scientifico)
Terzo : per quanto riguarda il calo degli iscritti….ma quando mai uno di Sulmona ha mandato il figlio/a a Pratola!