Frutta e sfortuna

Oggi sarà ospite di “ItaliaSì” su Raiuno, lunedì di “Mattino 5” su Mediaset e ancora si occuperà di lui anche “Striscia la Notizia” che, a Francesco Ventresca, ha offerto l’assistenza legale per la sua incredibile storia di numeri e cabala.

Dopo la notizia lanciata sulla cronaca nazionale dal Messaggero, il caso dell’ambulante milionario per una notte, ha scatenato la curiosità di media e lettori (solo sul nostro sito la notizia ieri ha avuto quasi 50mila lettori in un giorno). Una ribalta inaspettata, per questa storia fuori dalle righe e che continua a riservare sorprese: i sei numeri “vincenti” del Superenalotto del 4 gennaio pubblicati su un noto quotidiano locale mercoledì scorso, infatti, erano in realtà già usciti il 16 dicembre ed è possibile che l’errore della testata giornalistica sia derivato proprio da questa sovrapposizione. Quel che non si comprende, e che rende ancor più baro il destino per Francesco, è che quei numeri, che l’anziano ambulante dice di giocare ormai da anni sempre nella stessa combinazione, non siano stati giocati tre settimane fa, quando, questa volta usciti anche ufficialmente, il Superenalotto dava ancora “nessun sei” per i 125 milioni di euro allora in palio.

“Francesco gioca regolarmente la schedina e di solito mi consegna quella vecchia chiedendo di replicare la scommessa – spiega il gestore delle ricevitoria di piazza del Carmine che giovedì ha svegliato l’anziano dal sogno milionario – evidentemente il 16 dicembre non è passato, perché a noi non è risultata nessuna vincita, come d’altronde nessuna vincita è risultata martedì scorso”.

Da sfacciata fortuna, la sua si è trasformata in poche ore in un crudele accanimento della sfortuna: l’illusione di una nuova vita che è peggio, forse, di una routinaria rassegnazione a perdere.

Ieri, tra un’intervista e l’altra, qualcuno passando gli urlava di tenere duro, chi gli chiedeva di raccontare ancora una volta la storia perché non riusciva a capacitarsene, chi ancora gli dava una pacca sulla spalla, più per solidarietà che per comprensione, perché a quanto da lui vissuto nel giro di qualche ora non può essere di facile immedesimazione.

Finita la ribalta, però, prima o poi Francesco Ventresca dovrà tornare alla sua routine (“non oggi” dice), al suo banco di frutta al mercato e alle levatacce alle quattro del mattino per sbarcare un lunario che non basta più, neanche per tenere acceso il riscaldamento.

Nella sua casa di Vallecorvo, dove vive da solo dopo la morte della moglie tre anni fa, le tracce delle difficoltà si leggono sui muri anneriti dalla fuliggine del camino con cui è costretto a scaldarsi. Lui che ad 83 anni, 63 dei quali passati a caricare e scaricare frutta nei mercati di strada, è costretto ancora a lavorare, con quella pensione da 650 euro al mese che non basta neanche per le utenze.

Francesco Ventresca è probabilmente il più anziano e il più storico degli ambulanti di piazza Garibaldi, uno dei pochi che ha ancora voce per urlare le ultime offerte di pomodori e zucchine. Un lavoratore instancabile che non si è arreso all’avanzata dei supermercati pigliatutto, alla neve e al gelo, ad una vita non facile. Quando le luci della ribalta si spegneranno su di lui, lo troverete sempre lì: in piazza Garibaldi, davanti alla chiesetta di San Rocco, a destra dell’edicola che per una notte gli ha “regalato” un sogno milionario e un terribile inganno. Con in tasca la schedina della prossima giocata, ad urlare le ultime offerte di pomodori e zucchine.

1 Commento su "Frutta e sfortuna"

  1. Mi chiamo Antonio | 8 Gennaio 2022 at 08:16 | Rispondi

    … assistenza legale per cosa? Per uno sbaglio di trascrizione della sestina vincente di un quotidiano… se così fosse avrebbero chiuso da un pezzo quasi tutte le testate giornalistiche del mondo.
    In caso di uscita di un SUPER JACKPOT… due ore dopo sarebbero arrivate a Sulmona le telecamere di mezza dozzina di tv nazionali e locali… di che stiamo parlando.
    Forse il sig. Francesco ha solo ricopiato una sestina già estratta e poi l’ha giocata di nuovo… alcuni giocatori lo fanno… e poi l’errore di un giornale lo ha illuso della vincita ma la sfortuna centra poco… diversamente se la sestina estratta il 16 Dicembre era una “ SUA” combinazione che per vari motivi non ha giocato quel giorno… allora che si mettesse l’animo in pace e pensasse solo alla salute che a una certa età è la cosa più importante nel cammino della vita.

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