Il Capodanno 2032 (AD XIII Post Covid nel nuovo calendario) fu la festa più green del secolo, nell’anno del compimento della Piena Resilienza: centinaia le offerte di divertimento nel Metaverso, alla portata di ogni utente, per andare, dice lo spot, dove desideri senza spostarti dal tuo sofà.
L’agenzia planetaria MetaViaggi forniva a sole 500 meta crypto, centinaia di proposte turistiche in ogni angolo del metapianeta mappato in 3d: una zoomata con google earth e si scendeva in tempo reale su una spiaggia alle Maldive, su un grattacielo di Manhattan, in un suk di Istanbul o in un rifugio alpino sulle Dolomiti.
Senza bisogno di sbattersi, niente buste della spesa in coda sulla tangenziale per il cenone, niente commensali appanzati in attesa della rovescia di mezzanotte, niente ansie vacanziere ai terminal aeroportuali e docce igienizzanti alla frontiera, niente sbronze da lavanda gastrica al pronto soccorso, niente promesse da gran viveur puntualmente fallite in squallide balere di cotechino precotto.
Niente test, tamponi e qrcode dalle pattuglie per strada, niente folle a fare botti per strada e soprattutto zero impatti ambientali.
Il Metaverso di Zuckenberg a me, come a tutti, aveva svoltato il capodanno.
Mi ero accomodato sulla poltrona in pelle vegana di avocado a dieci meta crypto su amazon, apparecchiato la coperta in bio poliuretano di valeriana, acceso il camino a gas di manzo non intensivo, Alexa pronta ai miei comandi.
Vai, Alexa.
Appuntamento al centocinquesimo piano del Burj Khalifa di Dubai, con Ptazt, Akiri, Mohammed e Pasqualina, miei fedeli followers, conosciuti al corso on line per l’upgrade al 5.0.
Ci aspettava un evento mondiale, bio cenone con Makko, l’avatar-chef più stellato del metaglobo, e performance live dei Maneskin che presentavano la nuova band di ologrammi mutanti di genere: un mio contatto loro contatto mi aveva spoylerato che Ethan Torchio, il/la batterista, avrebbe presentato la sua vagina fiorita con drago a tripla spora sul glande.
Ma io non avrei potuto attendere la premiazione, sarei zoomato via per un’altra mezzanotte spostata qualche fuso orario prima, con Nikel, la mia dolcissima finlandese con gli occhi a mandorla a guardare l’alba boreale più luminosa di sempre, perchè fotoritoccata con l’app di sistema: in costume soli io e lei, dentro una sauna in cristallo affacciata sulla tundra ghiacciata.
Nikel l’avevo adocchiata in una chat di appassionati di albe boreali, avevamo cliccato la stessa location per un capodanno da sogno e lo stesso fotoricco di sfondo. Di lei mi colpì il neo peloso sulla guancia destra, escamotage creativo per renderle l’avatar più nature, ma con una terza coppa b perfetta, meglio della reale, disegnata da Xin Xia Xu, digital chirurgo plastico primo nella topo ten 2031.
Il mio nick sul Metaverso è AzzPizz, ho 32 anni.
Lo mantengo sempre più giovane mentre il vero me degrada in vecchiaia, come nel ritratto di Dorian Grey. Ho una chioma folta, bionda, una tartaruga modello Swartz glabra e sagomata da un designer scandinavo, più sfigato di Xin ma comunque che sa il fatto suo in fatto di pettorali.
Abbiamo tante cose in comune io, AzzPizz, e Nikel, la mia compagna di avventure: guardiamo insieme le stesse serie alla stessa ora, seguiamo gli stessi influencer e i loro consigli, e ci siamo anche iscritti ad una rock band inglese dove suoniamo ciascuno a casa sua e senza conoscere una nota.
Ora finalmente ci saremmo incontrati, entrambi impazienti per questo capodanno new age a impatto meno uno: più eravamo lì più il buco di ozono si richiudeva.
Ma proprio quando fummo alla conta alla rovescia, dieci nove otto … mentre mi stringevo alla sua terza coppa b Premio 2031 di mister Xin, digidesign coreano, mi confessò il suo amore reale e, senza darmi il tempo di impediglierlo, sette…sei… cinque… mi rivelò tutto di un fiato la sua identità nel mondo fisico, dalla quale, da essere umano alfa dell’era pre covid, non riusciva a separarsi:
Si chiamava Salvo, metalmeccanico pensionato dell’Ilva, basso, grasso e peloso no vax di Gioia Tauro.
…Zero… auguri.
Mi disconnessi, mi alzai tutto sudato dalla poltrona e andai alla finestra.
Nella strada vuota le luminarie a energia solare illuminavano d’intermittenze la notte avvolta da un confortante silenzio, rotto a tratti dalle sirene delle ambulanze.
St’umanità evoluta due punto zero, per i precovid come me, certe volte è una sòla.
Antonio Pizzola
La
Società dei divieti porterà a questo !!!
E rimpiangerete le folle ed i colori dei fuochi d’artificio!
Divertente , pensare che con un litro di Montepulciano e 15 arrosticini vado dove voglio 😂😂
Mi sembra un mix di Matrix, una puntata di black mirror e il videoclip di Sia “Let’s Love” 😂
La rete internet inoltre è tutt’altro che green, ogni singolo bit memorizzato consuma energia elettrica.
Di sicuro stiamo andando verso il matrix, non accettiamo più la realtà, abbiamo bisogno di rendere tutto perfettamente asettico.
Probabilmente più avanti si riuscirà a creare delle coscienze digitali e vivere in eterno (finché qualche bug non ci ammazza) come in San Junipero di Black Mirror.
Racconto simpatico 😀