“Caro Babbo Natale, dignità per le donne”

“Stronza”

“Femmina troia”

“Demente”

Questi i pizzini che una dottoressa, al termine di un turno di lavoro, ha trovato sul parabrezza della propria automobile parcheggiata un pochino fuori dalle strisce nel parcheggio dell’ospedale di Sulmona!

E’ ovvio che l’ignoto interlocutore ha riconosciuto la macchina di proprietà di una donna e, pertanto, invece di limitarsi a scrivere di imparare a parcheggiare (se proprio qualcosa andasse scritto…) si è sentito in diritto di formulare accuse che nulla avevano a che fare con il fatto in sé.

Qualcuno potrebbe sorridere e qualcun altro stigmatizzare il fatto che, come al solito, si fa sempre un gran parlare di queste faccende che poi, in fondo, sono futili e non fanno male a nessuno.

Non è così! Intanto dopo un turno di lavoro in ospedale non è piacevole per chicchessia trovare simili offese sul parabrezza della propria macchina; inoltre riteniamo che simili atteggiamenti facciano male a tutti, alle donne e agli uomini, a coloro che in ospedale vanno a lavorare e a coloro che vi si recano per problemi di salute o per portare conforto ad un parente ammalato.

Fanno male alla società proprio come rischiare di essere violentate o molestate su un treno o tornando a casa la sera dopo una serata con gli amici, discriminate sul posto di lavoro o addirittura molestate in pubblico o privato mentre si sta lavorando, minate nella sicurezza che le mura domestiche dovrebbero offrire.

Non siamo d’accordo sul creare delle carrozze per sole donne sui treni così come non si può pensare a parcheggi per sole donne o a carriere lavorative dedicate… Non siamo nate per essere ghettizzate anche se qualcuno vuol far passare questo messaggio come un modo per difenderci e proteggerci.

Vogliamo poter vivere normalmente senza la paura di essere seguite o perseguitate da un uomo, senza sentire il battito del cuore che accelera se qualcuno ci si siede vicino o se sentiamo dei passi alle nostre spalle, senza dover camminare, lavorare, vivere sempre con un livello di attenzione alto. Non vogliamo più sentir dire dal sindaco di New York che la nuova Capa della Polizia è una donna dalla spiccata “intelligenza emotiva”!

Perché di una donna non si può semplicemente dire che è intelligente e sentono tutti la necessità di definire tale caratteristica, quasi a giustificare la scelta di un sesso rispetto all’altro?

Con il Natale alle porte, la retorica del “tutti più buoni” non ci interessa. A Babbo Natale, che è un uomo, chiediamo di portare in dono a tutte le donne semplicemente la dignità, quella stessa che troppo spesso calpestata, a volte nemmeno noi donne riconosciamo più!

Buone feste a noi donne, alle vittime di femminicidio, agli orfani speciali e ai bimbi uccisi insieme alle proprie madri, a chi resta e porta nello sguardo l’orrore della morte e della violenza; buon Natale a tutte le donne che combattono per affermare la propria dignità e a tutte quelle che hanno dimenticato di averla.

Gianna Tollis

1 Commento su "“Caro Babbo Natale, dignità per le donne”"

  1. Rocco Santilli | 27 Dicembre 2021 at 08:30 | Rispondi

    Ci vogliono le web cam….

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