Barrea e Pescasseroli, Bracco Si, chiede soluzioni strutturali urgenti

“Servono urgenti soluzioni strutturali” sullo stato di salute delle due località Barrea e Pescasseroli arriva l’intervento del consigliere regionale di Sinistra Italiana, Leandro Bracco che chiede soluzioni  alla Regione.

La questione ormai sotto i riflettori con le denuce della Soa, Stazione Ornitologica Abruzzese, ben due esposti che allertano sulle “condizioni pietose” del lago di Barrea, del fiume Sangro, un quadro di salute precaria per quella che sulla carta è un’area protetta.

Il depuratore di Barrea scarica nel lago e a poche centinaia di metri ci sono persone tra cui decine di bambini che fanno il bagno spensierate ha raccontato Bracco  aggiungendo poi sul versante di Pescasseroli “la situazione del fiume Sangro è di estrema gravità. Il tutto in un’area naturalistica dal valore internazionale”. Il consigliere ha sottolineato il “fetore nauseabondo” nell’area,”Pochissimi giorni fa, proprio nel tratto urbano di Pescasseroli il fiume Sangro era a secco e l’alveo del corso d’acqua era colmo di melma marrone”.  Solo lo scorso giovedì  la Stazione ornitologica abruzzese e il Forum H2o hanno diramato un comunicato stampa, sollevando le criticità e rinnovando il secondo esposto presentato.  “Non posso che associarmi ai contenuti della loro denuncia. Ciò che sta vivendo quella zona d’Abruzzo che il mondo ci invidia è riprovevole”.

“Rivolgo un appello all’esecutivo D’Alfonso ma soprattutto al sottosegretario Mazzocca tra le cui funzioni vi sono quelle dell’ambiente e dell’ecologia affinché le diverse problematicità presenti a Barrea e Pescasseroli possano essere affrontate una volta per tutte in maniera strutturale”

Bracco poi ricorda come nel 2014 la Corte di Giustizia europea condannò la nostra regione riguardo il sistema di depurazione delle acque del Comune di Pescasseroli. “Quella sentenza non ha però sortito alcun effetto e la situazione è rimasta pressoché immutata. Se nel brevissimo periodo le autorità preposte non dovessero agire per cercare di sistemare le molteplici criticità che affliggono quei luoghi, la Regione Abruzzo e dunque la collettività rischia di vedersi inflitta una nuova sanzione pari a milioni di euro” incalza Bracco che rimarcame sul fatto nel 1977 il lago di Barrea entrò a parte della convenzione sulle zone umide di importanza internazionale, convenzione firmata in Iran nel 1971, “è il primo trattato intergovernativo con finalità globali che riguarda la conservazione e gestione degli ecosistemi naturali”.

 

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