
Dal Cinema Pacifico di Sulmona al red carpet del Festival del Cinema di Roma il passo non è così breve come lo ha fatto sembrare Andrea Fuorto, ventitreenne sulmonese attore nel film “L’Arminuta”, che sta riscuotendo successo in tutta Italia, dove recita nei panni del giovane Vincenzo. Una pellicola made in Abruzzo, partorita proprio dall’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio vincitore del Premio Campiello nel 2017.
Fuorto ha parlato del film ma allo stesso tempo ha rivissuto il suo passato nell’incontro che ha tenuto in streaming con gli studenti del Polo liceale Ovidio di Sulmona. Proprio lui che ha frequentato il liceo classico sulmonese e sedeva tra gli stessi banchi dove ora si trovano i giovanissimi alunni della scuola ovidiana. “Del liceo ho tutti bei ricordi – ha spiegato Fuorto -. Dai professori, alla classe, passando per la preside e senza dimenticare il personale scolastico. Mi ricordo l’aria di famiglia, di unione, di complicità e volontà di crescere insieme. La formazione umanistica ha inciso abbastanza nella mia recitazione. Lo studio delle materie classiche mi ha aperto dei mondi diversi: di sensibilità, cultura, conoscenze e di lettura di un testo. Non ho visto la realtà da un’altra prospettiva, bensì una realtà con diverse prospettive”.

Proprio tra i le mura scolastiche Fuorto realizzò uno dei suoi primissimi corti in lingua inglese, ancora oggi disponibile su YouTube. “Mi ricordo che mi vergognavo tantissimo, c’era tutta la scuola a vedermi ma comunque ci divertimmo un sacco nel girare quelle scene”. Una carriera iniziata da giovanissimo, prima a teatro con gli spettacoli “Briganti”, “Quando il fiume è tramontato in rosso”, “Dracula” e “Soli”, poi sul piccolo schermo recitando nella terza stagione della serie “Suburra” fino ad arrivare ad oggi con il lungometraggio del regista Giuseppe Bonito. “Questo punto è stato il mio obiettivo da sempre ha sottolineato Fuorto -. Spero sia soltanto l’inizio di tante altre belle cose. Certo con il Covid non è stato semplice. Fortunatamente il primo giorno di riapertura al 100% abbiamo presentato l’Arminuta al Festival del cinema di Roma. Rivedere la sala piena dopo tanto tempo mi ha fatto emozionate. Questo periodo è stato duro per tutti. Noi del mondo dello spettacolo siamo stati tra i più vessati, ma non voglio far polemica sulle decisioni prese. È stato un momento comunque difficile perché si è bloccato percorso di formazione nell’accademia di recitazione. Abbiamo fatto tutto su Zoom, online e in streaming. Per fare questo mestiere il contatto è la prima cosa, quello è sicuramente mancato. Devo anche dire che questo è stato un anno che comunque mi ha portato soddisfazioni. Abbiamo girato il film, siamo andati avanti nonostante tutto e lo abbiamo fatto con la forza che contraddistingue noi abruzzesi. Tutti siamo usciti più resistenti”.

“Il pubblico romano e quello pescarese hanno avuto reazioni diverse durante la visione del film – spiega Fuorto – a Pescara ho sentito molte risate, forse perché non siamo abituati a sentire il nostro dialetto sul grande schermo. A Roma, invece, abbiamo vinto il premio del pubblico. Mi è sembrato di vedere due film diversi stando in sala. Comunque la pellicola è stata apprezzata ovunque. Il personaggio che interpreto? Sono rimasto affascinato da questo ragazzo, Vincenzo, che non sa esprimere bene i suoi sentimenti. È un personaggio che ha una lingua ma non un linguaggio per esprimersi. Questa Lingua è tutta la sua intelligenza e sensibilità emotiva. In hotel, durante le riprese, mi sono reso conto di mangiare come lui. Diciamo che io e il mio personaggio ci siamo ritrovati strada facendo. Mi rivedo molto in Vincenzo. È stato illuminante scoprirlo, cercarlo, indossare i suoi panni, pronunciare le sue parole. Lo ringrazierò sempre perché mi ha fatto scoprire lati di me che conoscevo ma per paura e imbarazzo ho sempre nascosto”.
Poi un commento sulla scrittrice, Donatella Di Pietrantonio: “Donatella si è occupata anche della sceneggiatura. Ha lavorato con il regista è impossibile mettere tutto in un film. Io la ammiro tantissimo perché è un’eterna bambina ed è fantastica. Ci siamo confrontati poco anche perché la sua scrittura è limpida e lineare. Ha dato piena fiducia al regista. È sempre stata presente per dare conferme. Quello che ho con lei è più un rapporto di amicizia che rapporto di lavoro”.
Che dire è emozionante pensare ad Andrea “mio” ex bambino frequentare il nido e oggi guardarlo uomo intraprendere la strada di attore certo ha del surreale… quasi…aspetto di vedere l’arminuta dato che a Sulmona ancora non è in programmazione e sinceramente non vedo l’ora Andrea ha talento da vendere e sicuramente ora sta lasciando una bella scia luminosa e illuminata nel percorso verso la settimana arte e non solo…auguri di cuore caro Andrea. Firmato la tua prima maestra Caterina Bucci.
Libro stupendo il film ancora di più, gli attori sono stati magnifici ognuno nel suo contesto…bravi bravissimi tutti.
Sono stata ieri sera a vedere il film, affascinata dal libro e ancora di.piu dal film, attori bravissimi,Vincenzo mi ha incantata,interpretazione veramente stupenda dell’attore Andrea Fuorto ,un ragazzo che farà tanta strada in questo mondo
Ho già visto il film due volte e oggi lo rivedrò. Tutto questo talento – x prima Donatella, e poi Bonito, Sofia, Carlotta, Andrea, e tutti gli altri, mi hanno avvolto e toccato il cuore. Trovo il film estremamente poetico.
Vorrei dare il dovuto credito anche alla scelta musicale – già scaricata da iTunes – e grazie al regista x aver scelto Campo Imperatore x alcune scene importanti, forse suo malgrado.
Chapeau!
Magnifico ,Andrea,lo eri sin da bambino la tua carriera sia sempre ricca di emozioni a me ne hai donate tante da bambino ora sarà il tuo pubblico a riceverle….. un abbraccio immenso
Orgoglioso di un bellissimo pronipote abbruzzese/lucano, dalla indiscutibile personalità cinematografica e forza espressiva sul grande schermo, che certamente deriva dai geni custoditi, a specialmente dall’educazione e dal percorso “culturale”. Complimenti vivissimi per l’ottima prova, spero rivederti ancora a Cinema almeno. Infatti credo che a Lauria verrai sempre più di rado, ma sappi che la comunità ha apprezzato molto il tuo lavoro e pertanto meriti sentiti auguri per altri successi. Ciao Antonello Carlomagno