“So chi ha acceso il rogo sul Morrone”. Il sindaco di Roccacasale, Enrico Pace, sa il fatto suo. Davanti all’aula consiliare di palazzo San Francesco a Sulmona viene fermato da molti, dopo che oggi il quotidiano Il Centro gli ha attribuito una teoria alquanto bizzarra (per usare un eufemismo) e cioè che a spegnere l’incendio a poche centinaia di metri dal suo paese siano state le fate. Quelle che domani e dopodomani si festeggeranno con una festa, “Borgo di fate”, diventata con gli anni una affascinante tradizione. “La mia ovviamente era una battuta – spiega il sindaco – che l’articolista deve aver interpretato come una certezza. Una cosa seria, insomma, che seria ovviamente non è”.
Se il suo obiettivo era quello di fare un po’ di pubblicità all’evento di domani e dopodomani, sembra che l’operazione sia proprio riuscita. Tant’è che il sindaco, sorridendo, stavolta rilancia: “So chi ha messo fuoco al Morrone – dice – è stato il drago della Preta, quel leone con quattro braccia e che sputa fuoco, che sin dal 1750 (così narra la leggenda) terrorizzava gli abitanti di Roccacasale, fin quando il parroco Don Carlo Fiore piazzò una croce in legno sul Monte della Rocca, scacciando il mostro”.
Ride il sindaco, dopo tanta paura e tanto lavoro, che gli sono costate anche un ricovero in ospedale, una divagazione fantasiosa e ironica, in fondo, ci sta tutta.
Anche fosse solo a scopo pubblicitario per le sue amate fate.
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