Anarchica italiana, nata a Sulmona nel 1888, poetessa. Virgilia D’Andrea, una vita da romanzo, breve ma senza esclusioni di colpi, di attivismo e partecipazione, colma di passaggi, segni e testimonianze. Ispirò il movimento internazionale degli anarchici, minacciata di morte dai fascisti, espatriò negli Stati Uniti, morì, a soli 45 anni, di cancro.
Coraggiosa, non aveva paura di indignarsi, mai, la maestra Virgilia, voce imperitura di un’attività intensa nella propaganda, nell’impegno politico e scrittorio.
Sarà ricordata a Chieti nei locali del Gran Caffè teatino domenica 10 settembre, attraverso una raccolta “Conferenze americane” presentata da Riccardo Condò Editore.
Sono otto le conferenze protagoniste del volume tenute da Virginia negli Stati Uniti nel periodo compreso tra il 1929 e il 1932, anni difficili per la sua condizione di salute. Morì poco dopo nel 1933 a New York tra i suoi compagni attivisti. Una donna, un’intellettuale, il cui valore sociale, politico, scrittorio consegna spunti di riflessione di una società, quella di ieri e di oggi, che ha bisogna di essere riletta, con spirito critico.
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