I Musp non sono pronti, anzi a dire il vero il cantiere non è stato ancora aperto e una parte degli studenti sulmonesi sarà costretta ad iniziare l’anno scolastico lunedì con i doppi turni. Per quanto tempo non si sa: si è in attesa dell’autorizzazione sismica del Genio civile che ha chiesto integrazioni al progetto dei Musp, dopo di che ci vorranno una quindicina di giorni per montare le strutture. Almeno per un mese, insomma, di entrare nelle casette della Cesare Battisti, non se ne parla.
Saranno in particolare i 200 studenti della scuola media Capograssi a doversi sacrificare per lasciare le aule libere ai ragazzini della scuola elementare Masciangioli e delle materne Collodi che, appunto, anziché nei Musp andranno per il momento in via Dalmazia. Si sta valutando poi se nello stesso edificio si potranno ospitare le materne del Regina Margherita, al momento senza una sede (ma che fretta c’è). In via Dalmazia resteranno due aule sole a disposizione della Capograssi che altre tre classi dovrà recuperarle all’istituto Mazara. Cinque aule in tutto nelle quali si alterneranno mattino e pomeriggio gli studenti delle scuole medie.
Gli altri bambini destinati ai Musp, quelli della Montessori, saranno invece spostati nella scuola di via Trento dove un’indagine più approfondita della vulnerabilità sismica, ha spiegato l’assessore Mario Sinibaldi questa mattina, ha fatto schizzare l’indice da 0,3 a 0,5. Insomma via Trento è improvvisamente diventata una scuola sicura, anche senza i lavori che pure erano stati preventivati e che, assicura Sinibaldi, comunque si faranno (forse durante le vacanze di Natale).
Trasferimento in vista, come anticipato da Il Germe, anche per gli oltre 360 studenti della primaria Lomardo-Radice a cui si aggiungono quelli della materna: saranno sistemati nei locali dell’ex Centro di salute mentale (12 classi), in quelli dell’ex Cescot (5 classi) e negli alloggi Ater, dove andrà una classe della primaria e una della materna, insieme agli studenti che qui hanno frequentato lo scorso anno scolastico. “I lavori termineranno in tempo – ha detto Sinibaldi – oggi finiremo le opere murarie, sabato mattina arrivano le porte che saranno montate nel pomeriggio”. Per quanto tempo dovranno restare nel capannone dell’area artigianale, però, non è dato sapere: i lavori nella sede di via Togliatti sono infatti sospesi in attesa dell’autorizzazione sismica del Genio civile che a sua volta aspetta l’integrazione richiesta, ovvero il progetto. Un disagio non da poco, visto che nella sede provvisoria, comunque, mancheranno alcuni servizi, primo fra tutti l’uso della palestra.
Il resto degli studenti affronterà l’anno scolastico nella stessa emergenza dello scorso: aule affollate, sovrapposizioni di classi e indirizzi, età e corsi di studio.
Un altro anno, insomma, di ordinaria follia burocratica, di fronte alla quale gli assessori Sinibaldi e Santarelli si sono detti pronti ad assumersi la loro responsabilità politica, scaricando allo stesso tempo sugli uffici, molto impegnati nelle loro ferie di fine agosto, le colpe dei ritardi. “Valuteremo eventuali provvedimenti in merito” ha detto Sinibaldi. Mentre si è in attesa che parta il primo cantiere, quello della Masciangioli, delle scuole in sicurezza, progetto con i soldi in cassa da quattro anni.
Ma è scuola questa?