La speranza dopo la fuga: rifugiata afghana partorisce all’ospedale di Sulmona

Dal terrore dell’arrivo dei Talebani a una nuova vita che fiorisce a migliaia di chilometri di distanza da Kabul. All’ospedale di Sulmona una rifugiata afghana ha dato alla luce una bambina, Hina, dal peso di 2 chili e 955 grammi.

La donna, rifugiata nella base militare di Roccaraso dallo scorso 20 agosto, dopo che il compagno è stato fucilato in Afghanistan, è stata portata questa mattina in pieno travaglio al punto nascita di Sulmona, dove alle 11:09 ha partorito la piccola Hina grazie ai pediatri Sandra Di Fabio e Stefano Grillo e i ginecologi Salvatore Esposito e Gianluca Di Luigi. Un parto complesso, poiché la donna non comprende la lingua italiana ed è stato necessario anche l’utilizzo di un intermediario. Infatti la donna è stata in travaglio tutta la notte, prima di chiedere di essere portata in ospedale.

Il marito della donna 32enne, purtroppo, non ha potuto vedere nascere sua figlia. L’uomo è stato brutalmente fucilato in Afghanistan prima che potesse riuscire fuggire. La loro casa è stata data alle fiamme dai Talebani e la giovane è scappata all’ultimo minuto da Kabul, senza bagagli ma con una bimba in grembo. Una luce di speranza in un momento buio per la popolazione afghana.

Valerio Di Fonso

2 Commenti su "La speranza dopo la fuga: rifugiata afghana partorisce all’ospedale di Sulmona"

  1. questa vita è per i grandi politici italiani salvini e meloni

  2. Queste sì che sono notizie belle e importanti

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