Inconferibilità dell’incarico all’ex dirigente, l’Anac: “Rischio invalidità degli atti”

Le carte sono finite alla Corte dei Conti e a inviarcele è stata l’Autorità anticorruzione, perché se è vero che il procedimento di incoferibilità è stato interrotto per la morte del diretto interessato, altrettanto vero è che “gli effetti della possibile ipotesi di inconferibilità potrebbero comunque ripercuotersi sugli atti medio tempore adottati”. Lo mette nero su bianco l’Anac in merito alla vicenda del potenziale conflitto di interessi nel quale si è proceduto alla nomina dell’ex dirigente Amedeo D’Aurelio a capo del Terzo e Quarto settore del Comune di Sulmona. L’ingegnere, deceduto a marzo scorso, infatti, era stato nominato con incarico ex art 110 (quindi una dirigenza a nomina diretta del sindaco), nonostante avesse svolto per il Comune di Sulmona prestazioni professionali come supporto tecnico al Rup in diverse opere pubbliche: dallo stadio Pallozzi, alla ristrutturazione dell’ex Omni, alla riqualificazione del centro storico, al ponte di via Gorizia, fino all’area camper di via Japasseri (solo per citarne alcune).

Secondo l’Anac, interpellata nell’ambito del ricorso presentato dal funzionario Fabrizio Petrilli sul concorso da dirigente di cui D’Aurelio era stato commissario (con Petrilli che tra l’altro era il “capo” del suo futuro capo in molti lavori, essendone il Rup), “sono ritenuti sussistenti in astratto i presupposti integrativi della fattispecie (ovvero dell’incoferibilità, ndr), in quanto antecedentemente al conferimento degli incarichi dirigenziali, l’ing. D’Aurelio aveva svolto attività professionale in proprio a favore del Comune di Sulmona”.

Insomma se il procedimento di vigilanza si è interrotto per il decesso di D’Aurelio, dall’altra il Comune rischia di vedersi annullare tutte le carte da questo firmate: “La sussistenza di un’eventuale ipotesi di ioncoferibilità – scrive l’Anac – produrrebbe come conseguenza effetti retroattivi (nullità dell’atto di conferimento dell’incarico e relativo contratto) che si potrebbe riflettere sulla validità degli atti adottati da parte del dirigente”.

Cioè non solo il concorso contro il quale ha fatto ricorso Petrilli (oggi pendente davanti al Consiglio di Stato), ma anche più di un anno di attività amministrativa nei lavori pubblici: appalti, lavori, acquisti, gare, incarichi.

Un potenziale caos che aprirebbe ad un’infinità di conteziosi nei confronti del Comune, come se non ne avesse già abbastanza.

1 Commento su "Inconferibilità dell’incarico all’ex dirigente, l’Anac: “Rischio invalidità degli atti”"

  1. Sandro De Panfilis | 28 Giugno 2021 at 08:20 | Rispondi

    😑😑😑😑

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*