Incendi, assemblea in piazza: “Ecco cosa non ha funzionato”

In una Piazza XX settembre piena si è tenuta ieri una conferenza pubblica del collettivo AltreMenti Valle Peligna sull’attualissimo tema degli incendi. I relatori hanno affrontato gli aspetti tecnici e descritto le responsabilità politiche che secondo loro hanno determinato questa situazione.

“C’è stata una penuria di mezzi e di uomini e una mancanza di coordinamento da parte delle istituzioni regionali e locali. La regione Abruzzo non ha minimante la preparazione per affrontare questo tipo di incendi. La dotazione regionale di mezzi è composta da un solo elicottero per altro di proprietà dei Vigili del fuoco” dice Marco Alberico, membro del collettivo AltreMenti ed aggiunge “mentre le montagne bruciano, sono i cittadini che si autorganizzano. La montagna da questo momento in poi è di chi decide di difenderla”.

Augusto De Sanctis del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua dice “scriveremo al procuratore capo perché indaghi se ci sono delle responsabilità penali per le inadempienze e la disorganizzazione che hanno contribuito a trasformare la nostra in una regione di cenere. Se come a Campo Imperatore non si è riusciti a fermare un barbecue figuriamoci se questa regione può confrontarsi con dei criminali come quelli responsabili degli incendi in Valle Peligna.”

Poi è stato il momento di Carmelo Guarnieri Labarile, elicotterista ex-forestale ora transitato nei Vigili del fuoco e dal 20 agosto impegnato in prima persona nello spegnimento degli incendi della valle. “Il corpo dei Vigili del fuoco è una bellissima amministrazione fatta di gente molto appassionata che purtroppo non ha conoscenza e competenza dell’incendio boschivo. La Legge Madia si è presa l’onere, forse anche con un po’ di arroganza, di voler fondere delle amministrazioni differenti nel loro dna – Corpo Forestale e Carabinieri” ed aggiunge “nello spegnimento dell’incendio, è diverso il concetto di salvaguardia fra Vigili del fuoco e Forestale: per i Vigili è la difesa e la tutela delle strutture e delle persone mentre per la Forestale era la tutela del bene ambientale e quindi l’ambiente”.

Hanno concluso infine i ragazzi di AltreMenti con vari interventi nei quali hanno ribadito che saranno in prima linea nella fase post-emergenza, quando si dovrà prendere decisioni importantissime come quelle relative al rimboschimento delle parti di bosco distrutte.

1 Commento su "Incendi, assemblea in piazza: “Ecco cosa non ha funzionato”"

  1. Dite al tipo che ha chiuso questa piazzata di non pronunciare più la frase “Jam mo’!”.
    Tale rivoluzione ha avuto un significato storico e non ci si può permettere di dirla in circostanze del genere!

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