Un Palazzo muto quello di San Francesco dove ha sede il Comune. Da quattro giorni ormai, infatti, al “242” non risponde e non chiama nessuno. I telefoni del municipio, insomma, non funzionano, né in entrata, né in uscita. Niente bollette non pagate stavolta, però, ma un contenzioso aperto con il gestore al quale non si riesce a venire a capo. Fatto è che da quattro giorni è impossibile parlare al telefono con via Mazara e non si sa quando lo squillo tornerà a dare libero.
Non che dentro ci si trovi sempre qualcuno: tra incendio e ferie, ormai, girano nel Palazzo, specie dalle parti dell’ufficio tecnico, pochissime persone.
E chi non sta in ferie volontarie è costretto a quelle forzate “senza neanche la possibilità di farsi una passeggiata in montagna” visto il disastro che c’è in quota. Da ieri, infatti, altri quattro dipendenti della cooperativa Satic sono “sospesi”: scaduta la proroga dell’appalto per il servizio informatico, nessuno si è preoccupato di rinnovare le carte. Dai piani alti, chi c’è rimasto, promettono che entro la prossima settimana il problema sarà risolto.
Ma la prudenza, quando si parla di cooperative, non è mai troppa al Comune di Sulmona.
La gara per il front e back office, ad esempio, quella per cui i lavoratori occuparono l’Aula consiliare per quasi un mese: nonostante gli impegni solenni (entro luglio agosto doveva essere tutto fatto, stando alle ultime promesse) e i pareri e contropareri, alla fine non si è più fatta.
Anzi: il Comune ha deciso di affidare un incarico ad un consulente esterno per la redazione del capitolato e del bando di gara (non si capisce cosa stiano a fare i dipendenti a Palazzo) per quello che ora è stato trasformato in servizio di “Supporto amministrativo e contabile” e “Assistenza tecnica”.
L’incarico era stato dato all’inizio di agosto, con la raccomandazione al professionista scelto di concludere “improrogabilmente entro il mese di settembre 2017” il suo lavoro.
E a giudicare dalle promesse fatte dal sindaco sarebbe dovuto essere entro l’inizio di settembre. E invece, ancora niente: la gara non c’è e i lavoratori continuano a restare a casa da gennaio scorso.
Lo stato di emergenza, Sulmona, meriterebbe di averlo anche per questo.
Sta diventando un incubo….
Anche peggio, se possibile, degli incendi sul Morrone