De Nino-Morandi: eppur non si muove

“Così come è arrivata, la parcella sarà girata alla Provincia e alla Corte dei Conti”: l’associazione di imprese Cmp e Afi, non ha alcuna intenzione di “accollarsi le spese di una progettazione che è stata richiesta dalla Provincia e che è stata poi cestinata”. Si tratta di quella relativa alla messa in sicurezza della sede sulmonese della scuola De Nino-Morandi: 300mila euro che, nei fatti, sono stati buttati al vento, visto che su quel progetto si è deciso di soprassedere per farne un altro.
Chi e quando dovrà farlo, il nuovo progetto, però, non è dato saperlo: la richiesta di accesso agli atti fatta dalla stessa associazione di imprese, è stata soddisfatta solo ieri dopo mesi di attesa e quanto è uscito dalle carte mostra un sostanziale immobilismo, nonostante gli annunci di soluzioni rapide.
Nell’ultimo anno, infatti, l’unico atto prodotto è quello relativo ad una determina (che risale al maggio del 2016) con cui la Provincia stabilisce di non eseguire interventi sui corpi sequestrati dalla Finanza nell’ottobre del 2014 e di dare mandato allo stesso tempo di eseguire un nuovo progetto e una nuova gara d’appalto, vista “la necessità di procedere nel più breve tempo possibile al completamento dei lavori di messa in sicurezza dell’istituto scolastico in oggetto”.
In verità, almeno a parole, la Provincia aveva annunciato nei mesi scorsi l’intenzione di affidare tutta la scottante pratica al Provveditorato delle opere pubbliche, ma nei fatti non c’è un atto formale che disegni questa strada. “La firma della convenzione sarà fatta a giorni”, assicura il presidente Antonio De Crescentiis, ma è evidente che gli studenti di ragionieri e geometri, da due anni e mezzo trasferiti a Pratola, non rientreranno nella loro sede molto presto.
Un po’ perché i tempi del Provveditorato sono molto lunghi, un po’ perché a De Crescentiis di mettere mano ad una vicenda così ingarbugliata, sommersa da carte giudiziarie e scandali, non va e non conviene: tra poco più di un mese, infatti, De Crescentiis lascerà la carica di sindaco di Pratola e di presidente della Provincia.
Dal canto suo la Cmp-Afi, a cui era stato aggiudicato l’appalto per scorrimento della graduatoria, poi ritirato, ha offerto di chiudere i lavori in tre mesi e con oltre 1 milione di euro di risparmio per le casse pubbliche, compresi quei 300mila euro di parcella degli ingegneri progettisti. Insomma si potrebbe tornare tra i banchi di via Virgilio D’Andrea già a settembre, con meno costi e senza ricorrere ai giudici contabili, ma nessuno vuole assumersi la responsabilità di una così rapida soluzione.

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