Cinque inneschi sono stati trovati questa notte a Prezza in un oliveto nella zona colpita dall’incendio che dal pomeriggio ha coinvolto una vasta zona del centro peligno. Si tratta di una sorta di candelotti che sciogliendosi provocherebbero l’accensione del fuoco. Un metodo che, però, non sarebbe compatibile con le due esplosioni avvertite distintamente dalla popolazione poco prima che si innalzassero le due colonne di fumo a valle e a monte del paese.
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Rinvenuto dai vigili del fuoco anche un innesco non acceso, o presunto tale: si tratta di una specie di miccia ritrovata nei pressi dell’incendio e la cui potenziale efficacia deve comunque essere valutata dalla polizia giudiziaria della forestale-carabinieri. “Questa mattina alle 5 – spiega il sindaco Scoccia – abbiamo perlustrato la zona e abbiamo trovato dei solchi di bicicletta” dunque potrebbe essere passata una bici sui luoghi interessati dall’incendio. Intanto proseguono le attività degli uomini del 115, canadair già attivi, sul versante San Giovanni è stato evitato che il fuoco arrivasse sulla strada ed alle abitazioni adiacenti e mantenuta attenzione in zona Cavallaro alle porte di Prezza. Questa mattina alle 6,00 è partita una squadra di 20 volontari sui luoghi dell’incendio.
Sull’origine dolosa del gesto, tuttavia, i dubbi sono davvero pochi: come per gli altri (quello di Rocca Pia, di Pacentro e di Sulmona), infatti, l’attacco è stato simultaneo e studiato nei tempi, nei luoghi e nelle condizioni atmosferiche. Studiato da professionisti che non hanno lasciato nulla al caso, scatenando nella Valle Peligna la più grossa emergenza incendi che si ricordi a memoria d’uomo.
Si teme che i criminali che sono dietro a questo disegno, possano colpire ancora: per questo in queste ore le zone più sensibili sono presidiate da centinaia di rappresentanti delle forze dell’ordine che controllano anche i vicoli di Prezza e non solo.
Sotto osservazione sono anche le zone di Introdacqua e di Goriano, dove le fiamme dell’ultimo incendio sono ormai arrivate e dove, soprattutto, questa sera sarebbe stata notata una Panda bianca sospetta, come quella che il venerdì prima dell’inizio del disastro, venne avvistata a Sulmona nei pressi di Noce Mattei in concomitanza con l’accensione di sei roghi (subito domati).
Un indizio, solo un indizio, ma comunque un punto da cui partire per venire a capo di quest’azione criminale le cui motivazioni potrebbero essere di diversa natura, non esclusa quella eversiva.
Arrivando nella Valle, d’altronde, sembra di entrare in un girone infernale: con l’incendio del Morrone tutt’altro che domato che procede velocemente verso Pratola con una linea a zigzag e dall’altra il cerchio di fuoco intorno a Prezza. Il fumo intenso e acre ha infittito la cappa irrespirabile e a Prezza il sindaco Marianna Scoccia raccomanda di tenere le finestre chiuse e di esporsi il meno possibile.
Intanto questa sera sono stai necessari il distacco della rete del gas le cui condutture si trovano proprio sotto l’incendio e quelle dell’energia elettrica i cui tralicci oltre che dalle fiamme potrebbero essere interessati dal lancio di acqua da parte dei mezzi aerei che domattina torneranno sul posto. Il sindaco Scoccia, tuttavia, ha ottenuto garanzia dai gestori che l’erogazione tanto del gas, quanto dell’energia elettrica non porterà disagi, in quanto saranno attaccate altre linee di servizio.
Allertato anche il Consorzio di bonifica che terrà le vasche aperte tutta la notte in caso fosse necessario un intervento urgente da parte dei soccorsi. Per il resto si dovrà attendere domattina perché si possa ricominciare a lavorare sul fronte delle fiamme per spegnerle, anche se i soccorsi dovrebbero prima concentrarsi sugli incendi del Morrone e di Pacentro, che si sperava di poter chiudere oggi con l’arrivo dell’elicottero Erickson.
Perchè il mezzo aereo d elezione nella lotta agli incendi in italia è il canadair quando esiste un mezzo( ERICKSON ) 10.(DIECI) volte più efficace?
Forse perché solo con l erickson sarebbero molte meno ore di volo quindi molti meno soldi?