Giovani e sociale, Sbic: “La città che non c’è più”

“La città che è esistita non c’è più”, parte dalla riflessione fatta da Franco Del Monte (ex funzionario del Comune) in un commento sul Germe, il movimento politico Sbic: “Il Comune ha deciso di fare il deserto, di estirpare qualsiasi forma di vita aggregata, in combutta con il Covid-19. Il Centro Giovani che pure resisteva è stato chiuso, smantellato. Abbiamo invece bene in mente che i nemici della città sono altri: è il Comune stesso che fa di tutto per spegnere qualsiasi ipotesi sociale e culturale – scrive Sbic, che aggiunge: – Quelle di Franco Del Monte sono considerazioni vere e amare che peraltro vanno messe in relazione alla disattenzione verso tutta una serie di ‘cose’ che si facevano e che non si fanno più: che ne rimane di Sulmona città dei bambini, del grest estivo, dei centri diurni, del Crearteatro, del centro di educazione ambientale P. Barrasso, del pronto intervento per minori Cipa, dell’affido familiare, dei centri polivalenti delle frazioni?”.

Un deserto, appunto, su cui si è sollevata oggi anche la protesta degli attivisti 5 Stelle, oltre che degli addetti ai lavori, di coloro cioè che nel Centro giovani hanno operato in questi anni, spesso ignorati e bistrattati.

2 Commenti su "Giovani e sociale, Sbic: “La città che non c’è più”"

  1. Questa amministrazione e’ stata complice del declassamento dell’ospedale….dei finanziamenti persi….della gestione delle partecipate….vedi SACA / COGESA….che vuoi che sia x loro la chiusura del centro.
    L’amministrazione era nata dicendo che erano il nuovo che avanzava….x rivoltare la citta’ come un pedalino in positivo…..il tempo ci sta mettendo di fronte una amara realta’…..hanno rivoltato la citta’ facendo solo danni…..nonostante che manca poco alla fine della loro vita amministrativa continuano, continuano, continuano, continuano e ancora continuano come niente fosse come se sono soltanto all’inizio x rivoltare questa citta come un pedalino…..mi raccomando se non siete appagati dei danni fatti ripresentati che vi daremo un’altra possibilita’…..come si suol dire vi daremo una MANO.

  2. Non ne imbroccano una manco per sbaglio

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