Prima quindici coltellate alla schiena di lei, poi otto al piccolo Ludovico e poi, ancora, la furia assassina, lo sfregio, nel martoriare quel corpo ormai privo di vita riverso sul letto matrimoniale con ben trenta diversi oggetti. Persino un televisore. La ricostruzione fatta dai medici legali dopo l’autopsia svolta ieri sulle salme di Teodora Casasanta e il figlio Ludovico, conferma l’efferatezza dell’assassinio compiuto da Alexandro Riccio, marito e padre, femminicida e omicida, che venerdì scorso ha fatto una strage a Carmagnola, in Piemonte, dove viveva insieme alla moglie Teodora originaria di Roccacasale e al figlio di appena 5 anni.
Secondo una prima ricostruzione fatta dalla procura di Asti l’uomo avrebbe colpito con due coltelli da cucina, ritrovati piegati sul luogo del delitto, prima Teodora che stava dormendo (e che avrebbe tentato di difendersi) e poi il figlio che si trovava nella sua cameretta e che Riccio avrebbe da qui prelevato per mostrarlo alla moglie credendo fosse ancora viva (per questo motivo il bimbo è stato ritrovato nel corridoio).
Una lucida violenza finalizzata a provocare dolore fisico e morale alla moglie che aveva osato comunicargli di volerlo lasciare. Poi, hanno ricostruito gli inquirenti, Riccio avrebbe scritto il biglietto di addio (che infatti era macchiato di sangue), quel “vi porto via con me”, che preannunciava la sua intenzione di volersi suicidare. Ci ha provato in più modi: ingerendo candeggina, provando a tagliarsi le vene, gettandosi dal terzo piano della palazzina, senza successo però.
Ieri il Gip del tribunale di Asti ha convalidato l’arresto di Alexandro Riccio senza neanche interrogarlo, non essendo l’uomo ancora in condizioni di sottoporsi ad un interrogatorio. La contestazione mossa è quella di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà, al momento non quello della premeditazione. Ma quando l’uomo si riprenderà l’ipotesi di reato sarà probabilmente modificata in base ad una più dettagliata ricostruzione dei fatti. Per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere, misura che sarà adottata, ovviamente, quando uscirà dall’ospedale nel quale attualmente è ricoverato, piantonato e solo (anche i suoi genitori sono spariti) in attesa di fare i conti con la giustizia e la propria coscienza.
Le salme di Teodora e Ludovico sono state ora restituite alla famiglia per le esequie: oggi stesso dovrebbero partire dal Piemonte in direzione di Roccacasale, dove saranno celebrati i funerali, con il lutto cittadino, probabilmente domani o dopodomani.
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