Era tutto pronto all’ex caserma Pace per accogliere domani la prova orale che avrebbe dovuto selezionare il nuovo dirigente del Quarto settore, quello che manca dall’agosto del 2019. Ma la prova orale, a cui erano stati ammessi solo due dei sedici candidati che avevano sostenuto quella scritta, non si farà. Lo ha deciso il giudice monocratico del tribunale amministrativo regionale che ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dall’avvocato Tommaso Marchese per conto dell’ingegnere Fabrizio Petrilli, escluso dalla prova orale dopo aver sostenuto con un punteggio di 39 punti (26 alla prima e 13 alla seconda) le prove scritte.
La prova doveva in realtà tenersi il 14 dicembre scorso, ma a seguito dell’indisponibilità di un commissario, ovvero il dirigente Amedeo D’Aurelio, era stata rinviata all’8 gennaio. Nel frattempo, anzi, il Comune, vista l’indisponibilità prolungata del dirigente, lo aveva sostituito con il collega Giuliano Rossi, pensando così evidentemente di poter superare i motivi del ricorso presentato dallo stesso Petrilli che si basano cioè sulla presunta illegittimità di D’Aurelio quale membro di commissione.
La discussione sulla sospensiva doveva tenersi in realtà il 13 gennaio, ma vista la fretta con cui il Comune ha convocato la prova orale, l’avvocato Marchese ha chiesto ed ottenuto un pronunciamento d’urgenza sulla sospensiva.
Al di là di come andrà a finire il concorso, però, sono i motivi della richiesta di sospensiva che aprono grossi interrogativi sulla legittimità degli incarichi a palazzo San Francesco.
Secondo l’avvocato Marchesi, infatti, Amedeo D’Aurelio, che faceva parte della commissione che non ha ammesso all’orale l’ingegner Petrilli, non poteva far parte della commissione, perché la sua stessa nomina a dirigente ex art 110 sarebbe illegittima, in quanto si tratta di una proroga di incarico che non sarebbe prevista dalla legge.
D’Aurelio, infatti, subentrò a gennaio dello scorso anno al posto di Gianfranco Niccolò (nominato l’estate precedente con incarico fiduciario), tanto che il suo contratto fu interrotto a luglio per essere “riattivato” ad agosto.
Se la tesi dovesse risultare corretta si porrebbero anche seri dubbi sulla legittimità degli atti adottati dal dirigente nel suo “secondo mandato”.
Giusto
Ennesima figuraccia dell’ amministrazione…..piano piano si avvicinano alla fine….sono rimasti solo giorni.
Questa amministrazione nn sa più cosa sia la vergogna,la dignità morale,eppure un controllore di tutti questi atti illegittimi c’è l’hanno : la segreteria comunale..ma nonostante ci fosse perché passano atti illegittimi..?