Undis diffida il Comune, “Margiotta non sa quel che dice”

La prossima settimana la Undis, che ha vinto il ricorso al Consiglio di Stato ottenendo l’annullamento dell’affidamento del servizio al Cogesa, presenterà al Comune di Sulmona, tramite i suoi avvocati, una diffida a interrompere immediatamente il contratto in essere e ad indire una gara d’appalto.
Quello che sostiene l’amministratore unico del Cogesa Vincenzo Margiotta – commenta l’amministratore delegato di Undis, Giulio Foracchia – è fuori da ogni principio giuridico e amministrativo. Quando ho letto la notizia su Il Germe sono sobbalzato sulla sedia. Il Consiglio di Stato ha annullato la delibera e ha ritenuto illegittimo l’affidamento e quindi il Cogesa sta operando illegittimamente”.
Anche perché sarebbe complicato, da parte del Comune, spiegare alla Corte dei Conti perché si pagano fatture che non sono supportate da atti deliberativi e amministrativi. E forse, prima che i giudici contabili presentino il conto (che visto gli importi sarebbe salato), sarebbe il caso, almeno, di chiedere un parere ai Revisori contabili.
Foracchia, dal canto suo, smonta pezzo pezzo la tesi di Margiotta: “La prevalenza già nel 2012 era fissata all’80% e non al 50% – spiega l’amministratore di Undis – quindi già allora l’affidamento in house era illegittimo. Lo è ancora di più oggi, perché, contrariamente a quanto sostenuto da Margiotta, Sulmona non può essere ricompera nel conteggio del fatturato di prevalenza, basandosi il suo contratto su un presupposto illegittimo. Quindi un’eventuale raffidamento in house da parte del Comune sarebbe anch’esso illegittimo, visto che Sulmona copre circa il 40% del fatturato di Cogesa”.
Non solo: “In virtù di questa illegittimità – continua Foracchia – il Cogesa deve annullare a sua volta la gara per l’esternalizzazione del servizio porta a porta che ha già indetto. Non può cioè esternalizzare un servizio di cui non ha la paternità”.
Sballate, per Foracchia, sono poi anche le valutazioni sulla gara di Pratola: “Cogesa non parteciperà alla gara perché probabilmente la perderebbe – continua l’amministratore Undis – non è assolutamente vero che il solo fatto di partecipare alla gara esclude il principio dell’in house”.
La Undis, insomma, non ha alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire un appalto da 3,5 milioni di euro l’anno e invita l’amministrazione ad indire in tempi brevissimi una gara ad evidenza pubblica. Anche perché, forte della sentenza, potrebbe presentare un salato conto per il risarcimento del danno al Comune: “Stiamo valutando con i nostri legali se chiederlo” conclude Foracchia.

1 Commento su "Undis diffida il Comune, “Margiotta non sa quel che dice”"

  1. ragione da vendere l’Undis,purtroppo l’amministratore in parola non agisce in rispetto delle regole….come un buon padre di famiglia….in primis gli interessi dei proprietari di quanto
    “curato” i Contribuenti,i Cittadini,non i politicialtroni di passaggio,non trascurando una buona , sana,attenta,rigorosa “guida” per gli evntuali benefici agli utenti,azionisti di riferimento,oltretutto le sentenze esecutive,non si interpretano di attuano,i Giudici,o le Autorita’ di controllo,dispongono,regolano,stabiliscono,decidono,determinano,ordinano….
    avvocato o azzeccagarbugli ?

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