Antonella Di Nino scrive al Presidente D’Alfonso proprio a ridosso dell’annunciata convocazione di una riunione per individuare il percorso istituzionale per il rimboschimento delle aree colpite dagli incendi.“Un accadimento – spiega nella lettera il primo cittadino – le cui drammatiche conseguenze ha avuto modo di constatare direttamente nella visita di lunedì scorso delle aree colpite, perché la vicinanza ai luoghi martoriati dal fuoco di queste ore rende certamente più stringente la realtà dei fatti”.
In qualità di sindaco di Pratola la Di Nino che ricorda, risiede nel cuore dell’area interessata dagli incendi e dalla devastazione del patrimonio naturale della montagna, chiede al presidente della Regione Abruzzo di poter partecipare a questo incontro insieme agli amministratori del territorio che stanno vivendo ore di apprensione e di grande tensione emotiva. “Nonostante gli sforzi encomiabili della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell’Ordine e dei tanti volontari per contrastare il rapido incedere delle fiamme, la situazione resta preoccupante per il dispiegarsi degli effetti, tante volte imprevedibili, di una serie di fattori che alimentano le fiamme e ne spostano rapidamente la minacciosa prospettiva”. Il timore è che anche il territorio di Pratola Peligna, finora fortunatamente risparmiato dai roghi e dagli incendi, potrebbe essere interessato dal fenomeno a causa del possibile espandersi dell’incendio e per l’alzarsi del vento, “tutto questo mi impone, come Sindaco, di prestare la massima e totale attenzione ai potenziali e pericolosi sviluppi, per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e per l’incolumità dei cittadini”.
Il primo cittadino di Pratola evidenzia al presidente il fattore slavine che hanno investito i boschi durante gli scorsi inverni producendo tonnellate di legname essiccato anche all’interno del versante pratolano, legname che giace ancora lì “ed è pericolosamente pronto all’innesco, con conseguenze devastati che andrebbero ad aggiungersi a quelle prodotte da domenica pomeriggio per probabile mano di uno o più piromani che hanno inferto un colpo durissimo alle nostre amate montagne. Sarebbe opportuno che nella stima degli ettari di rimboschimento venissero inseriti anche i boschi spazzati via dalle slavine”.
La Di Nino riporta l’attenzione sulle attività di spegnimento di questo fuoco che arde incessantemente da domenica scorsa, “E’ inutile nasconderlo ma il piano di intervento posto in essere, decisamente tardivo, sta preoccupando non poco tutta la popolazione che si è ritrovata ad assistere impotente a questo scempio e sottolinea Le forze spiegate sono troppo poche, soprattutto se si considera che quelle da terra poco e nulla possono fare e specifica “ritengo che sia arrivato il momento di coordinare un fronte comune di Sindaci del territorio, anche quelli che ancora non sono colpiti ma che stanno correndo il serio pericolo in queste ore di vedersi il fuoco nei propri territori di appartenenza”. “Lunedì scorso, insieme alla Senatrice Stefania Pezzopane, Lei ha garantito l’arrivo, nei luoghi devastati dalle fiamme, dei militari dell’Esercito, di 30 alpini e di vari rinforzi e mezzi dei quali, finora, si è percepita solo una piccola, anche se importantissima, presenza, senza, peraltro l’arrivo dei militari come promesso”.
Le preoccupazioni sono per i potenziali sviluppi che potrebbero riguardare altre aree del territorio. “Nel mio territorio, si potrebbe aprire una strada che porta allo Jaccio Rosso onde consentire di intervenire da terra ed evitare che il fuoco possa invadere altre parti della nostra montagna. Ma tutto ciò oggi non è possibile perché, come Lei ben sa, i Sindaci perdono l’Autorità di pubblica sicurezza dinanzi ad una emergenza coordinata. Ecco perché oggi si rende ancora più necessario costituire un tavolo di coordinamento dei Sindaci che senza creare intralcio ai Vigili del Fuoco e al DOS, possano rendersi valido supporto agli stessi ben conoscendo l’orografia del proprio territorio ed autorizzare eventualmente i volontari ad intervenire da terra”.
“Una situazione incerta e drammatica” spiega la Di Nino nella lettera, il sindaco di Pratola rinnova il suo appello “Le chiedo, pertanto, di coinvolgere i Sindaci nei tavoli della decisione e delle scelte operative, a iniziare dall’incontro da Lei annunciato e soprattutto di coinvolgere gli stessi affinché possano rendersi operativi e di supporto per qualsiasi necessità alle forze di coordinamento dell’emergenza”.
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