Va avanti come se nulla fosse accaduto: la sentenza del Consiglio di Stato che ha ritenuto illegittimo l’affidamento del servizio rifiuti che il Comune di Sulmona ha fatto al Cogesa, non preoccupa e non tocca il nuovo amministratore unico Vincenzo Margiotta che questa mattina in una conferenza stampa ha spiegato che la società pubblica continuerà a svolgere il servizio.
“I giudici non hanno annullato il contratto, ma la delibera del Comune – spiega – quindi per quanto ci riguarda noi andiamo avanti”. Secondo Margiotta la sentenza è viziata da un dato falsato e cioè dal fatto che la prevalenza del servizio, uno dei principali motivi di accoglimento del ricorso della Undis, il Cogesa lo ha sempre avuto.
“Negli anni 2012 e 2013 a cui fa riferimento la sentenza – continua Margiotta – il Cogesa svolgeva per i soci tra il 52 e il 53% del fatturato. Quindi attività prevalente. Evidentemente in sede di causa non siamo stati bravi a fornire questi numeri ai giudici, ora non so come fare a riparare, valuteremo con l’avvocato se ci sono gli estremi per un ricorso in Cassazione”.
Nel frattempo, però, la legge è cambiata e con la Madia dal 2016 per attività prevalente si intende almeno l’80% del fatturato, quota che il Cogesa non riesce a soddisfare neanche con la presenza di Sulmona, fermandosi nel 2016 al 76,65% del fatturato in favore dei soci, mentre i dati del 2017 non sono stati forniti, anche se Margiotta dice di essere già all’80% (ma con Sulmona dentro).
“Il Comune di Sulmona ora deve decidere se fare un nuovo affidamento in house o andare a gara – continua l’amministratore – certo è che se decidesse per la gara per la società sarebbe un problema”.
Ma la fondatezza della teoria del nuovo amministratore è tutta da verificare, perché nel presunto 80% svolto attualmente a favore dei soci si conteggia anche Sulmona (che occupa circa il 16% del bilancio), il cui affidamento, però, è stato ritenuto illegittimo.
Insomma il futuro del Cogesa continua a rimanere incerto; anche perché, dopo la decisione di Pratola Peligna di ricorrere ad una gara europea, il Cogesa perde una fetta importante del suo potenziale servizio a favore dei soci.
“Non parteciperemo molto probabilmente alla gara indetta da Pratola – conclude Margiotta – perché vorrebbe dire venir meno al principio di società in house: anche se dovessimo vincere questa gara, infatti, Pratola sarebbe conteggiato come servizio esterno e quindi sbilancerebbe ulteriormente le percentuali di prevalenza”.
Il cerino ora passa nelle mai del Comune di Sulmona che dovrà decidere se andare a gara o interpretare la sentenza, non annullando cioè il contratto che era legato alla delibera annullata e ignorando il calcolo della prevalenza. Una bella responsabilità, anche di fronte alla Corte dei Conti.
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