Un’assemblea imbarazzante quella tenutasi l’altro giorno tra i soci della Saca, nella quale il presidente del Cda, Luigi Di Loreto, ha convocato i sindaci per comunicare che “è tutto a posto”, che “non esiste nessun rischio di revoca dell’affidamento da parte dell’Ersi” e che anzi con l’ente regionale “è stato trovato un accordo che permetterà di approvare il regolamento, oggetto del parere contestato, nella formulazione da noi voluta”. Dice Di Loreto, senza però mostrare una sola carta di supporto alle sue affermazioni (e in verità a noi risulta che l’Ersi sia fermo nella sua posizione), tanto che i sindaci soci gli hanno chiesto di fornire la relativa documentazione.
Di Loreto, poi, non pago della messa in scena con i sindaci soci, ha affidato al suo ufficio stampa/sito di fiducia (da noi contribuenti pagato), l’ennesimo comunicato stampa, nel quale, sempre con la scorrettezza istituzionale e professionale che lo contraddistingue (non avendolo inviato cioè a chi la notizia contestata l’ha pubblicata), ha affermato che le nostre sarebbero “letture parziali e distorte della vicenda” (quelle della promozione a livelli superiori di alcuni dipendenti senza alcuna selezione pubblica, come richiede invece la legge e soprattutto l’Ersi) e che “negli articoli viene fatta estrema confusione tra fattispecie diverse (reclutamento e progressioni) che dimostrano una scarsa padronanza della materia”. Insomma noi del Germe saremmo sostanzialmente dei poveri ignoranti e “maniaci” (dice proprio così) che non sanno dove stanno di casa.
Di Loreto ricorda in questo il suo amico e sodale politico Stefano Mariani, l’assessore “so tutto io” che però si è dovuto rimangiare tutte le sue previsioni sul bilancio di Cogesa.
Chissà se per estensione il presidente di Saca riferisce cotanta ignoranza anche all’avvocato Roberto Colagrande, da lui nominato per un parere legale nel merito, il quale nella disamina della vicenda conclude che “si ritiene di poter convenire sull’opportunità che la Saca si conformi alle indicazioni rese dall’Ersi Abruzzo nel senso di annullare in autotutela la disposizione dell’AU (cioè del ‘so tutto io due’ Di Loreto, che in effetti è stato costretto ad annullare la delibera – ndr) e la successiva connessa delibera del Cda limitatamente alle disposte progressioni di inquadramento”. L’avvocato Colagrande, d’altronde, non si è svegliato la mattina di cattivo umore e si è messo a scrivere e nel parere di 13 pagine rilasciato cita una serie di sentenze della Cassazione e della Corte Costituzionale che muovono tutte nella stessa univoca direzione: la Saca deve adeguarsi al parere dell’Ersi “stabilendo criteri e metodi di selezione sia per quanto riguarda nuovo personale da assumere, sia per quanto riguarda le progressioni verticali”. Nessuna confusione del Germe, insomma: le legge e l’orientamento giuridico sono chiari. Quelle promozioni non potevano e non possono essere fatte senza una selezione.
Ma c’è di più, nel merito, ovvero quanto scrive lo stesso avvocato della Saca, Franco Teodoro, che nella memoria depositata davanti al giudice nella causa che riguarda la promozione a Quadro di Salvatore Zavarella (assessore al Comune di Sulmona e dipendente Saca, già presidente del Consorzio di bonifica sull’orlo del fallimento), non solo contesta il riconoscimento di mansioni superiori a Zavarella, ma ritiene che averlo inquadrato anche al 7° livello “è stato in realtà un trattamento di favore (purtroppo non infrequente nelle società a partecipazione pubblica) a cui non corrispondeva un reale aumento di responsabilità. In altre parole si è trattato del classico caso di sovra inquadramento formale”, anche perché “mancano le conoscenze teoriche e professionali di alto livello, corrispondenti alla laurea. Il ricorrente – scrive l’avvocato della Saca – non è laureato” e “si evince pacificamente che le mansioni espletate dal ricorrente rientrano in quelle addirittura inquadrate al 5° livello del Ccnl”.
Viene da chiedersi, di fronte a tali nette posizioni giuridiche anche nel merito, perché tutto d’un tratto il presidente della Saca affida un incarico ad un altro avvocato – marito della candidata a sindaco di Gerosolimo a Pratola (ma questa degli incarichi agli avvocati è una puntata da trattare a parte) – per comporre una transazione, solo sulla base di una presunta (da Di Loreto, ma non dai diversi legali consultati) soccombenza davanti al giudice. Perché se è vero che qualche causa di lavoro la Saca l’ha persa negli anni, altrettanto vero è che ne ha vinte diverse.
Su tutte la questione principe: può, e sappiamo che non può, una società pubblica, affidataria di un servizio in house, gestire le progressioni verticali contra legem, ovvero senza selezioni e la trasparenza previste dalla normativa? Perché le “noccioline” distribuite da Di Loreto non ledono solo l’interesse della società e quindi quello pubblico, ma anche le legittime aspirazioni di altri dipendenti, evidentemente più titolati a ricoprire il ruolo Quadro.
Checché ne dica Di Loreto, poi, sulla pace fatta con Ersi, a noi risulta che è pronta già un’azione da parte dell’ente regionale per esautorare il Cda di Saca in caso si perseveri nella posizione di scontro. E Di Loreto lo sa, il “sa tutto lui due” chissà se ha informato anche il suo distratto – da noi pagato – ufficio stampa.
Un troiaio insomma lui dice a ed invece è b
Onore a questo giornale, unica voce libera del territorio. Quelli della “onestà onestà onestà” invece dove sono?
La piovra sta perdendo i tentacoli……è arrivata la fine?
complimenti alla redazione nel portare avanti l’unica voce seria e libera della valle peligna.
pochi pettegolezzi e molta sostanza. chapeau.
E per quanto riguarda il contenimento delle tariffe, sarebbe interessante un raffronto con quelle in vigore prima dell’arrivo di questo arrogantello che, come i suoi sodali, pensa che sia il “padrone delle ferriere”…
l’ articolo è sostenuto da oggettiva documentazione; se ci sarà una replica speriamo che anch 3ssa si adegui al merito documentale . Non è più tempo delle personalizzazioni strumentali e della vuota retorica.
Atteso ed indiscutibilmente convinto che le regole si devono rispettare poiché, oltre tutto, è segno di democrazia e merito ed ammettendo, che nel rispetto delle regole, ci sia quel piccolo spazio di discrezionalità che può essere concesso a chi l’onere e l’onore di Amministrare (o comandare) almeno la scelta si facesse ricadere su persone capaci e che hanno dimostrato, nel loro passato, di aver avuto encomiabili risultati invece, in questi anni, abbiamo assistito a nomine e/o promozioni, in importanti Società Pubbliche del nostro territorio e/o nei posti di comando, di fancazzisti incapaci ed inappropriati e, la loro inappropriatezza ed incapacità, non è il pensiero di persone “gelose” ma è confermata dalla storia e la storia è incontestabile perché ci dice ciò che si è fatto e questi inetti non hanno storia perché non hanno MAI fatto niente e, comunque, quello che hanno fatto è stato un megagalattico fallimento. E mi fermo qui…….
Il grande Alberto Sordi disse: io sono io e voi non siete un c….o. Questo signorello dice “so tutto io e voi non sapete un c….o. Poi viene fuori che noi che non sappiamo un c….o sappiamo tutto e lui il signorello non sa un c….o e viene pure smentito ma siccome abbiamo scoperto che non sa un c…o quindi continua a non sapere un c…o….solo lui non si rende conto che non sa un c….o
No no……lui e tutto lo squadrone…..sanno perfettamente di non sapere…..ma di contro sanno benissimo come aggiustarsi, fregando, i fatti propri
Posso non essere in linea con certe scelte editoriale a volte, ma su questa battaglia appoggio totalmente il Germe.
Qiesta classe di persone io la ricordo bene, abbiamo più o meno la stessa età,ed era gente inconcludente ai tempi,incapace dal punto di vista scolastico, mai sul pezzo, pieni di se e con accenni di arrivismo da prima reoubblica. Figli di una borghesia popolare a volte. Ripeto inconcludenti a scuola, all’Università e nel lavoro. Incapaci di articolare un pensiero ed un discorso compiuto. Avete mai ascoltato l’ars oratoria di tali individui? Un comizio vero ed un discorso anche se retorico ? Mai. Loro sono ricorsi alla politica perché “imbeccati”,per mancanza di concorrenza sana e per necessità altrui. Gente che con la politica ci vive perché professionalmente non potrebbero presentarsi da nessuna parte. E se lo dico so di cosa parlo.
Grazie ancora al Germe per la battaglia
Vi APPOGGIO
Condivido……hai colto perfettamente nel segno
scusate noi giustamente critichiamo l’operato di “costoro” ma l’autorità giudiziaria è fuori da queste osservazioni anche in presenza di una ricca documentazione? GRAZIE
Intanto nel frattempo…..uno è caduto….finalmente al cogesa speriamo k tiri un’altra aria…..alla nuova governance (che è a me ignota) tanti auguri…..con una prece….ma sto buco di 1.500.000 € mica ce lo fate richiudere a noi cittadini?
Impressionante.
Io l’ho scritto ripetutamente su alcuni post, magari con altri pseudonimi.
Chiudere il tribunale é esigenze.
Ripeto, a buon intenditore
Luigi vai avanti a testa alta. Un bravissimo professionista.
A testa alta e con i soldi nostri ! Professionista ??? Chi? Il menestrello ? Ok ok !