Un Muntagninjazz a due velocità, quello dello spartito suadente e scrosciante di applausi di corso Ovidio nord e quello muto, del silenzio assordante di corso Ovidio sud. La musica non suona da piazza Celestino V sino a Porta Napoli, nessun pianoforte, nessuno spettatore, solo lo sguardo perplesso e nuovamente deluso dei commercianti che ormai di quel corso Ovidio si sentono esercenti di serie B. Alla piazzetta Celestino, come spiegano i negozianti via social, non è stato possibile mettere nulla, nessun piano o altro, perché, a quanto pare non ci sarebbero in quel tratto le vie di fuga idonee a consentire il passaggio dei mezzi di soccorso ma, a ben guadare la foto che ritrae la lunga fila di sedie dinanzi il palazzo dell’Annunziata, viene da domandarsi se in quel poco spazio una eventuale ambulanza riesca a passare agevolmente.
Così, muniti di foto, i commercianti immortalano l’ennesimo divario tra le due zone del centro storico, l’una affollata e festante, l’altra deserta a cui tocca ancora una volta fare spallucce. Ormai stanchi, potrebbero fare mille battaglie dicono, ma sicuri che non arriverebbero mai a capo di nulla, ci sarebbero sempre due corsi, quello nord e quello sud, un destino a cui i negozianti sono amaramente abituati e ai quali non di rado tocca spiegare ai turisti perplessi che sì anche la parte di passeggio dopo piazza del Carmine è a tutti gli effetti il cuore storico dell’urbe. Muntagninjazz poteva essere una vetrina, un evento a cui avrebbero voluto partecipare anche loro e viverlo da protagonisti.
Un dato di fatto però è quello con cui tocca fare i conti, quello della musica muta e che non può essere taciuto dopo anni di eventi che come rammentao i cittadini, una memoria storica, sembrano saltare quella porzione del centro e confluire le maggiori attrazioni nella parte centrale e nord del corso. Una parte della città che da anni accusa più di tutti un stato di desolazione, la prima ad essere colpita dalle crisi del settore e dal fenomeno delle saracinesche abbassate ma l’ultima ad essere inserita nelle manifestazioni cittadine.
Così ironicamente gli esercenti di corso Ovidio sud, hanno fotografato il loro concerto, una sola seduta, un solo spettatore volto all’ascolto delle note del silenzio.
A.S.
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