
Il 31 Ottobre si avvicina e così anche il termine dell’ordinanza, più volte rivisitata, che finalmente chiude corso Ovidio al transito delle auto. Trattandosi di sperimentazione chissà se erano stati stabiliti dei parametri per la valutazione dei risultati ottenuti da questa piccola rivoluzione temporanea. Presenze dei turisti, volume del fatturato delle attività commerciali, numero e durata delle soste negli stalli a pagamento, analisi dei flussi del traffico, interviste alla cittadinanza sono mezzi essenziali per valutare una sperimentazione urbana, qualunque essa sia, sul centro storico o sulla periferia. Questi dati sarebbero ancora più importanti per proseguire la strada intrapresa, per confutare le tesi di chi sostiene che chiudere il corso equivalga a chiudere le attività che ci lavorano. Senza lasciarsi condizionare troppo dalle varie prese di posizione, basta osservare con un po’ di pazienza il video per contare che su 200 transiti solo 20 veicoli, compresi i furgoni per il carico e scarico, si sono fermati. Dunque quale apporto economico hanno reso le auto al centro storico? Indubbiamente alcuni esercizi, pochi, risentirebbero di un’eventuale chiusura ma non si può di certo sottostare agli interessi del singolo. Una qualsiasi attività è soggetta ad un rischio di impresa che ne stimola la competitività sul mercato al cambiare delle condizioni al contorno: se cala la vendita dei cornetti salirà quella degli aperitivi sui quali forse c’è anche un maggior guadagno. Per contro a loro supporto andrebbero adottate politiche o misure economiche (Imu, Tosap, Tari) ed urbanistiche (idonee strategie e progetti urbani) che ne sostengano una sorta di “riconversione industriale”.

Già, una riconversione che nel 2017 è stata avviata nel Nucleo di Sviluppo Industriale con la variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale che però non riguarda solamente attività a vocazione industriale e artigianale. Le nuove Norme Tecniche del Piano Regolatore Territoriale interessano infatti anche le cosiddette attività con vendita al dettaglio. In particolare l’art. 6 comma 6, compreso nella Parte Prima, Norme di carattere generale, consente:
“[…] l’insediamento di nuove attività di vendita al dettaglio rientranti nella categoria della media superficie di vendita […] esclusivamente nelle Zone per Attrezzature Centrali – dove negli ultimi anni si sono insediati Oasi, Globo, Brico Io [ndr].
In tutte le zone del PRT per ogni lotto assegnato è consentito l’insediamento di un esercizio commerciale di vendita al dettaglio rientrante nella categoria degli ‘esercizi di vicinato’ […] con superficie di vendita non superiore a 250 mq.”

In pratica nel nucleo industriale possono essere venduti prodotti alimentari, beni di consumo durevoli e non. Sostanzialmente si ripropone lo stesso errore attuato negli anni addietro su via San Polo e via Sallustio. Qui sono state create le condizioni per insediare nuclei di attività di vicinato capaci di fare una concorrenza “sleale” al centro storico perché forniti di gratuiti stalli per la sosta ed inseriti in un contesto densamente popolato. Il nuovo nucleo industriale (e commerciale) farà dunque lo stesso nei confronti dell’intero territorio comunale. Gli effetti saranno percepiti però tra una decina d’anni, giusto il tempo per i futuri imprenditori di comprendere i vantaggi del concentrarsi tutt’intorno al nuovo Oasi, Globo, Brico Io e via dicendo. E pensare che i sostenitori di simili scenari siano stati gli stessi che sostengono il Centro Naturale Commerciale. Questi sono i rischi e i risultati che si corrono quando in un’amministrazione politica non c’è il giusto contrappeso tra gli interessi rappresentati dai singoli esponenti. Ad ogni modo nulla è perduto perché la perequazione dal nucleo industriale al centro cittadino di quelle nuove superfici gentilmente concesse garantirebbe una densificazione commerciale che potrebbe davvero dar seguito agli intenti di rivitalizzazione. Purtroppo questa tematica fondamentale per gli equilibri economici della città, dopo le timide proteste iniziali, è caduta nel dimenticatoio. Come si dice: quello che è passato, è scordato. Il problema oggi è la pedonalizzazione.
Valerio Vitucci
Ormai per il centro ci sono solo gli zombie.
Potrebbe essere da spunto per il prossimo set cinematografico!
Questa scelta di chiudere tutto il centro NON SOLO IL CORSO, anche dai varchi laterali delle circonvallazioni è stato un ASSOLUTO DISASTRO specie per chi come me ha un attivita nel centro , via corfinio dove le persone anziane potevano almeno essere accompagnate dalle 13 30 alle 17 30 con la vecchia ZTL e che invece ora si è ridotta dalle 16 alle 17. La Casini prima di fare Ztl dovrebbe vivere e lavorare al centro… cosa che non fa . AMMINISTRAZIONE CIECA E INCOMPETENTE
LA PEDONALIZZAZIONE DEL CORSO E’ SEGNO DI CIVILTA’, QUELLA CHE EVIDENTEMENTE MANCA ANCORA A MOLTI. I COMMERCIANTI INIZIASSERO A FARE PREZZI IN LINEA CON LE ALTRE REALTA’ LOCALI. CONVIENE SEMPRE PIU’ PRENDERE LA MACCHINA E ANDARE A PRATOLA O IL TRENO E ANDARE A PESCARA E A ROMA PER SPENDERE I PROPRI SOLDI. SI RISPARMIA DI SICURO. POI, VAI IN GIRO A ORA DI PRANZO, LA DOMENICA, E A SULMONA TROVI BAR E PIZZERIE CHIUSE. MUSEI CHIUSI, ZERO NEGOZI APERTI. GUARDATE BENE CHI E’ APERTO, SONO POCHI MA SONO I MIGLIORI, QUELLI CHE NON SI LAMENTANO E LAVORANO SODO E SEMPRE PERCHE’ SONO COMPETENTI E SEMPRE APERTI! ADIOS!
Dato che offendi, Amazon tutta la vita!
Leggo quello che scrivi e subito è chiaro perché quelli come te sono destinati a chiudere. Corso Ovidio chiuso a vita! Muti e rassegnati! E mo vatt a durmè tu e chi comm a te! 😉
Ma chi le fa le passeggiate di inverno alle 8 di sera a 0 gradi?!? Quelli del germe forse…
Cara Malinconia, anche io vedo tanti celloni in giro, ma solo sulle macchine quando il corso è aperto. Forse tu sei uno di loro visto che hai tanta nostalgia delle macchine. La stessa cosa vale per chi dice che vede solo zombie in giro… Io vedo solo tanta gente e tante famiglie con bambini. Gli zombie li vedo solo nelle macchine che passano negli orari di apertura al caos.
Per chi dice che vuole andare a Pescara, si accomodi pure, c’è ne faremo una ragione, arriveranno persone più motivate. Consiglio infine ad Andrea che ha nostalgia delle auto e degli sciami di motorini di trasferirsi in una bella strada stretta e trafficata e di farsi un bell’aereosol da gas di scarico in modo da soddisfare il suo desiderio.
Beh! Certo, meglio farle col culo sul sedile di una macchina le passeggiate, giusto?
Mamma me quanta pochezza…. Nell’anno del sold-out di turisti in Abruzzo c’è chi vuole ancora un centro storico come quello di Sulmona aperto al traffico…. In tutto il mondo stanno limitando l’uso delle auto, e qui c’è ancora chi vuole i motorini a pzza xx incredibile quando si riesce ad essere vecchi e dimostrarlo con questi discorsi da vecchio secolo… L’età del carbone sta per essere bandita da tutti i paesi occidentali e qui c’è qualcuno che vuole continuare ad inquinare senza che nulla fosse…. Smog = cancro… Leggete i dati di quanti morti ci sono per smog in Europa ogni anno e forse vi ricrederete. 412 mila morti ogni anno…. Se questo non vi basta…. Neppure una guerra causa tanti morti all’anno…. Avete voglia di uccidervi, visto che parlate di città degli zombi, andate a vivere sul raccordo anulare. Sulmona smog free….