Il bilancio, dice l’amministratore unico Vincenzo Margiotta, sarà depositato oggi, per essere portato a fine ottobre all’assemblea dei soci per l’approvazione, con giusti quattro mesi di ritardo sui termini di legge. E in quell’occasione si rinnoverà anche la governance di Cogesa di cui, dice e assicura sempre Margiotta, lui non farà parte: “Non mi ricandido, nonostante in molti me lo abbiano chiesto – spiega – finito il triennio del mio mandato è giusto passare la mano, io sono stanco, il sacrificio non è stato di poco conto”.
Ma proprio sul rinnovo delle cariche, o meglio sulla trasformazione della governance da amministratore unico a consiglio di amministrazione, peserebbe ora anche un’inchiesta aperta dalla procura della Repubblica di Sulmona a cui era indirizzata, tra gli altri, la diffida fatta ad agosto scorso dai consiglieri di opposizione del Comune di Sulmona Maurizio Balassone, Elisabetta Bianchi, Francesco Perrotta e Mauro Tirabassi.
I quattro infatti avevano diffidato la sindaca a votare un indirizzo strategico per la governance della partecipata senza essersi prima confrontata con il consiglio comunale, cosa che non avvenne il 10 agosto scorso perché la maggioranza non si presentò in aula facendo mancare il numero legale. Secondo l’opposizione così “sono state violate le prerogative previste dalla legge in capo al consiglio comunale – recitava la diffida – quale organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo dell’ente e delle sue partecipate”.
Insomma la sindaca o chi per lei non poteva votare per la trasformazione in cda della governance senza il placet del consiglio comunale, a maggior ragione visto che era stata richiesta una seduta apposita per discuterne.
Sullo spaventoso ritardo del bilancio, intanto, torna a sollecitare un incontro il sindaco di Pacentro Guido Angelilli, rivolgendosi ai sindaci-soci: “Si tratta di un ritardo sensibile che pone non pochi interrogativi in merito alla legittimità della proroga tacitamente concessa all’amministratore unico che va evidentemente oltre i limiti previsti dallo statuto – scrive Angelilli -. Conseguentemente, dubbi possono riverberarsi anche sulla legittimità degli atti dallo stesso assunti”.
Gli hanno chiesto di restare…..CHI sono questi ? Forse non è difficile scoprirlo/sapere.