E’ un’ordinanza che fa discutere quella emessa ieri dal presidente della Regione Marco Marsilio relativa alle misure restrittive adottate su cinque Comuni abruzzesi, tre dei quali nella Valle Peligna. Una serie di prescrizioni per evitare l’allargamento del contagio che arrivano con grande ritardo e soprattutto in una forma abbastanza confusa da necessitare probabilmente nelle prossime ore di chiarimenti.
Il provvedimento (leggi qui), che il comitato tecnico scientifico aveva suggerito di adottare per quindici giorni, ma che Marsilio, per il momento, ha ridotto ad una settimana, prevede nei Comuni di Sulmona, Bugnara, Petttorano sul Gizio, Civita d’Antino e Lucoli, l’obbligo delle mascherine H24, l’accesso scaglionato negli esercizi commerciali con sosta limitata all’acquisto e alla consumazione del bene, il divieto di feste pubbliche e private, la chiusura anticipata alle ore 20 degli esercizi commerciali (negozi, alimentari, bar, etc.), l’obbligo del registro clienti per i ristoratori, il divieto di praticare sport di contatto.
L’ordinanza, tanto per cominciare, non chiarisce quali siano gli “esercizi commerciali” che dovranno chiudere, se sono compresi ad esempio pub e ristoranti, palestre e cinema. Così come poco chiara appare la limitazione del tempo strettamente necessario alla consumazione, se cioè sarà possibile sedersi ad un bar – fosse anche all’aperto – per consumare o se tutto dovrà essere fatto al bancone. Anche per i cosiddetti sport di contatto, non è specificato se sono vietati anche gli allenamenti e quali siano gli sport da contatto.
Una misura restrittiva che, poi, non prevede al momento compensazioni economiche per chi inevitabilmente ne sarà colpito (soprattutto i bar che lavorano la sera) e che non tiene conto dell’inevitabile spostamento dei clienti nei paesi limitrofi che rischiano di vanificare le misure stesse e anzi allargare il contagio in zone finora rimaste fuori.
Contro l’ordinanza il Comitato oltre la saracinesca annuncia la richiesta di un risarcimento danni, mentre il consigliere comunale e provinciale Andrea Ramunno lancia la proposta di un ricorso e il collega Franco Di Rocco ne evidenzia l’inutilità e soprattutto il fatto che essa non sia accompagnata da un potenziamento del servizio sanitario di prevenzione che invece sarebbe necessario, anzi sarebbe stato necessario già da settimane.
Il contagio, d’altronde, nelle ultime ore fa registrare un nuovo Comune coinvolto: a Raiano (paese rimasto finora immune), infatti, c’è un nuovo caso di positività di una ragazza, il 153esimo in Valle Peligna. Si tratta di una commessa di un supermercato di Sulmona, segno che il confine delle restrizioni per un territorio che di fatto è strettamente connesso, non ha grande senso.
Le reazioni
La sindaca: “Sono preoccupata”
Il comitato scientifico ha tenuto conto che i focolai si sono ma manifestati altrove da locali come i bar?? Sono presenti positivi in negozi alimentari rimasti sempre aperti, nella caserma, ospedale parrucchiera e estetista. Ect Ect!!!
Il danno economico di questo settore e l’ immagine distorta nell esposizione dell ordinanza chi la paga??
Era meglio tacere come avete fatto fin ora!