Un altro caso e un altro ricovero si è aggiunto in nottata all’elenco dei positivi in Valle Peligna, con l’asticella che arriva a 112 contagi nel Centro Abruzzo, compresi i 5 riferiti a turisti e la giornalista nell’Alto Sangro. Il centro ad avere il più alto indice di contagi è però Bugnara che stanotte ha visto schizzare il numero dei positivi ad un totale di 20 persone, 5 dei quali (tra cui il ricovero di un anziano questa notte) ricoverati in ospedale nel reparto di malattie infettive (tutti in buone condizioni di salute, però). I contagiati sono distribuiti tra il paese vero e proprio (8 persone) e quello della frazione di Torre de’ Nolfi (11) a cui si aggiunge un altro caso domiciliato a Pettorano. Per un comune di meno di mille abitanti si tratta di un numero elevatissimo, pensando che Sulmona, che certo non se la passa bene (56 casi), per eguagliare la percentuale di Bugnara dovrebbe avere in proporzione dieci volte i casi che ha ora (ovvero circa 500).
Sono i pro e i contro delle piccole comunità, d’altronde, dove al vantaggio dei pochi contatti esterni e quindi delle ridotta possibilità di contagio, si contrappone dall’altra la qualità dei rapporti della comunità al suo interno: contagiato uno, insomma, il rischio è che si contagino in molti. Ecco perché, ad esempio, in queste ore resta con il fiato sospeso Cansano, dopo la visita di un positivo negli unici due locali del paese.
D’altronde a Bugnara non è finita: ai 20 casi accertati finora, se ne aggiungeranno probabilmente altri nelle prossime ore, calcolando che molti esiti dei tamponi sono ancora attesi (5 per oggi) e molti tamponi ancora da fare.
Non è chiaro da quale porta il virus sia entrato a Bugnara, visto che i contagi fanno riferimento teoricamente a fronti diversi: dalla famiglia kossovara rientrata dal suo Paese (che però non ha prodotto altri positivi), al fronte del Distretto sanitario, quello di Ferragosto e così via. Si sa, però, verosimilmente, dove il contagio si sia diffuso, specie nel caso di Torre de’ Nolfi: una festa religiosa, quella dedicata a San Rocco il 17 agosto scorso, alla quale hanno partecipato in tanti. Quella sera, con i casi di positività appena scoppiati a Pettorano e Introdacqua, il sindaco Giuseppe Lo Stracco decise saggiamente di annullare la parte civile della festa, la banda almeno perché si tenne comunque un concerto. Dopo la cerimonia religiosa (svolta all’aperto), però, gruppi di paesani si riunirono per una conviviale, per rispettare in qualche modo la tradizione della frazione molto legata a questa festività. Nessuno immaginava che tra loro ci fosse qualcuno che aveva il virus, perché nei piccoli paesi prevale molto più la complicità della diffidenza. Ma questo è un virus che non fa distinzioni: tra ricchi e poveri, colore della pelle, appartenenza e passaporto, paesani e cittadini.
Ah! Ecco il colpevole!
Chi sarebbe?