Contagi a catena: quota 57 nel Centro Abruzzo. Problemi per i test sierologici ai prof

I casi salgono a cinquantasette, in una progressione continua e che probabilmente è destinata ad aumentare. Altri sette casi, infatti, si sono aggiunti alla lista dei positivi Covid nelle ultimissime ore e sono riferiti a focolai già noti, ma anche a nuovi fronti. Quattro casi, in particolare, si aggiungono nella città di Sulmona che raggiunge così i trentuno positivi accertati. Casi legati ancora ai focolai della parrucchiera e a quello di Ferragosto. Un altro caso, collegato ad un focolaio noto, va annotato poi a Pettorano sul Gizio che così raggiunge gli otto casi Covid. Mentre gli altri due positivi sono collegati alla turista in vacanza a Pescasseroli.


Una situazione in continua evoluzione, in attesa anche e soprattutto degli esiti dei tamponi fatti sul personale di Radiologia che dovrebbero arrivare nella giornata di oggi, si spera. Perché inutile dirlo che il fronte ospedaliero è uno di quelli che più preoccupa. Per la quantità e la qualità delle persone coinvolte.
La prevenzione assume così una valenza fondamentale in questa fase, eppure i problemi non mancano, soprattutto nell’altra pagina che si sta aprendo sui libri di scuola.
I kit sierologici per il personale docente e non delle scuole sono arrivati ieri al distretto sanitario, ma non proprio tutti i medici di base lo hanno ritirato. Per alcuni di loro, infatti, è troppo rischioso eseguire i test sierologici perché non ci sono percorsi differenziati e in caso di positività sarebbe un bel problema: sanificare, avvertire i pazienti, con il rischio di mettere tutti in quarantena. Per il personale delle scuole, docenti e non, non è così semplice insomma sottoporsi al test volontario previsto dalla direttiva ministeriale. Alcuni di loro si sono sentiti rispondere che devono rivolgersi a strutture private: quaranta euro e passa la paura, forse.
Alcuni hanno chiesto di poter utilizzare le aule delle stesse scuole: una location neutra, insomma, dove il test può essere fatto senza conseguenze.
A pochi giorni dalla prima campanella c’è anche da risolvere questo problema in Valle Peligna, come se non bastasse la carenza di spazi e aule.
E come se non bastasse la paura dei contagi, cresciuti esponenzialmente in pochi giorni.
Dalla Asl fanno sapere che comunque la situazione sarà risolta: se i medici si “rifiutano”, ci sarà un presidio pubblico di riferimento a cui rivolgersi.
Per tornare in classe se non in sicurezza, almeno rassicurati. Almeno un po’.

1 Commento su "Contagi a catena: quota 57 nel Centro Abruzzo. Problemi per i test sierologici ai prof"

  1. Tornare in classe? Tanto vale riaprire le discoteche, continuare con le feste pubbliche e private e togliersi tutti le mascherine. Solo chi non conosce i bambini o fa finta di non conoscerli potrebbe pensare di fare riaprire la scuola in questo periodo.

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