Villalago, il ritorno di mamma orsa

Sono le 4.36 a Villalago e l’orsa Amarena torna a far visita al borgo, immortalata dagli abitanti e con le immagini che tornano a fare il giro del web. Una cronaca potente, molto più efficace di mille spot (guarda video).

Mamma orsa e i suoi 4 cuccioli se ne vanno a spasso, una famiglia avvolta dal buio e dalla tranquillità della notte. Il plantigrado, in realtà, era già stato immortalato qualche giorno fa segno di come la sua presenza nel piccolo borgo della Valle del Sagittario sia ormai costante, tra lo stupore di turisti e paesani che in questi giorni di fine agosto sono restati nella zona. Amarena si era trasferita agli inzi di agosto nel suo paese d’origine, a San Sebastiano nel versante marsicano della Valle del Giovenco, dopo aver trascorso diversi mesi proprio a Villalago, convogliando quotidianamente sul posto decine e decine di curiosi, fotografi e cineoperatori. Una presenza discreta che Amarena deve però aver comunque percepito, decidendo di spostarsi per un po’ nel paese di origine, certamente più tranquillo.

“Sapevamo che sarebbe tornata – commenta il sindaco Fernando Gatta – e non può che farci piacere. Dopo l’invasione delle prime tre settimane di agosto, ora qui a Villalago c’è meno gente, c’è maggiore tranquillità e l’orsa Amarena gradirà questo clima. Ovviamente non mancano fotografi e cineoperatori che appena saputo del ritorno di mamma orsa e dei suoi cuccioli, sono tornati in paese per rubare qualche immagine. Come prima valgono però l’ordinanza e le regole che abbiamo dato qualche mese fa: divieto di avvicinarsi e distanziamento”. Che almeno in questo caso non ha nulla a che vedere con il Covid.

D’altronde questo è anche frutto del lavoro di conservazione messo in atto dalle istituzioni preposte. Questa zona d’Abruzzo continua ad affermarsi come un’area fortemente sensibile alla specie e non a caso dopodomani verrà inaugurato proprio a Villalago il percorso dedicato al plantigrado.

1 Commento su "Villalago, il ritorno di mamma orsa"

  1. Abruzzo compá

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