Una cattedrale nel deserto e anche costruita fuori dalle norme. Arriva, paradossalmente, proprio dall’associazione Bicincontriamoci la bocciatura del progetto della pista ciclopedonale che dovrebbe collegare – di fatto – la statale 17 con la discarica di Noce Mattei a Sulmona. Che già detta così, da origine a destinazione, la cosa fa sorridere.
Una spesa di 250mila euro per realizzare un collegamento di 800 metri che, secondo l’associazione, non serve a nessuno e va contro le misure e la logica della mobilità sostenibile. Con quella spesa, dice l’associazione, si potrebbero sistemare oltre 20 chilometri di piste o comunque di corsie ciclabili già esistenti.
Un progetto che parte male, con la realizzazione della rotonda, finalmente, tra via Cappuccini e la statale 17 che, però, non prevede, neanche in segnaletica, una facilitazione minima per l’attraversamento di pedoni e ciclisti.
Altro vulnus del progetto è la sua tipologia: ad una pista ciclopedonale, sostengono quelli di Bicincontriamoci, ci si ricorre quando non ci sono gli estremi e gli spazi per realizzare corsie differenziate tra pedoni e ciclisti, e non, al contrario, quando invece sarebbe possibile, come in questo caso, sfruttare la larghezza di mezza Valle Peligna.
Dopo aver visionato il progetto, così, l’associazione deduce che lo stesso non è a norma: i 2,5 metri previsti sono il minimo di legge, con corsie da 1,25 metri che dovrebbero accogliere bici, monopattini, pedoni, runners e perché no carrozzone per disabili e di genitori a passeggio.
“Non solo non è a norma, ma costituisce essa stessa un pericolo, per assurdo sarà sicuramente più agevole pedalare tra i camion del Cogesa (perché questo è il vero motivo da cui nasce l’esigenza di mettere in sicurezza la strada) che sulla pista, col rischio di investire pedoni o scontrarsi con altri ciclisti. Non crediamo – scrive Bicincontriamoci – che i ciclisti amatoriali, la cui federazione FCI ha contribuito a far ottenere una parte dei fondi per la realizzazione dell’opera, avranno la minima intenzione di passare da queste parti. Quindi per concludere, questa pista non è a norma, è pericolosa ed è anche enormemente costosa. E’ uno spreco di denaro pubblico che puntualmente è sempre reperito con una certa facilità quando si vuole, mentre in tanti altri casi si piange miseria”.
Mettete nome e cognome del progettista!