Migranti positivi, sale la protesta. Centro presidiato

L’area è presidiata dalle forze dell’ordine: polizia, carabinieri e guardia di finanza che, almeno fino a giovedì, si daranno la staffetta davanti ai cancelli della struttura di Ponte d’Arce, a Pettorano sul Gizio, dove sono ospitati i dodici migranti trasferiti da Lampedusa il 15 luglio scorso, otto dei quali risultati ieri positivi al Covid 19.
Una precauzione per evitare che i richiedenti asilo lascino la struttura, ma anche per evitare tensioni, visto che la temperatura a Pettorano sul Gizio è salita di molto nelle ultime ventiquattro ore e non solo a causa del caldo estivo.


Un gruppo di residenti della zona ha infatti scritto al sindaco e al prefetto per chiedere “la sospensione delle attività di accoglienza di immigrati presso le strutture del territorio di Pettorano sul Gizio fino a quando  non sarà  risolta la difficile e pericolosa  pandemia dovuta a Covid 19 per la salvaguardia della pubblica incolumità. Secondo  le direttive  del Governo  ai Paesi a rischio pandemia  – scrivono i quaranta firmatari della lettera – è  vietato  l’ingresso  in Italia,  non ci spieghiamo come il nostro sindaco abbia  potuto  accettare  senza obiezione alcuna che immigrati provenienti illegalmente da Paesi a rischio vengano ospitati  in dette strutture in quarantena fiduciaria con solo test sierologico e senza la certezza di un tampone negativo”. I residenti lamentano anche e soprattutto il fatto che, almeno nei giorni scorsi, prima che si conoscesse la positività degli otto tunisini, gli stessi si aggirassero fuori dal centro di accoglienza, nonostante l’isolamento fiduciario a cui erano stati sottoposti.


Sul piede di guerra anche la Lega peligna che ha annunciato una manifestazione di protesta (che si terrà probabilmente mercoledì pomeriggio) a Ponte d’Arce: “Siamo riusciti a preservare il nostro territorio dall’ondata pandemica della passata primavera – scrivono i salviniani – e, ad oggi, dobbiamo poter gestire una stagione turistica che possa evitare il collasso delle attività produttive locali”.
La prefettura, tuttavia, rassicura: “Avevamo provveduto all’isolamento interno dei tunisini – scrive -, sotto la sorveglianza del gestore della struttura e con l’osservazione delle prescrizioni di sicurezza da adottare per tutti gli operatori”.
Norme rispettate, insomma, ma la prudenza non è mai troppa: oggi anche i cinque operatori che hanno accolto i migranti sono stati sottoposti infatti al tampone. Nella speranza che il virus resti isolato e in attesa che tutti a Ponte d’Arce negativizzino al più presto.

3 Commenti su "Migranti positivi, sale la protesta. Centro presidiato"

  1. “Siamo riusciti a preservare il nostro territorio dall’ondata pandemica della passata primavera – scrivono i salviniani – e, ad oggi, dobbiamo poter gestire una stagione turistica che possa evitare il collasso delle attività produttive locali”
    Quindi dobbiamo ringraziare i salviniani? E di cosa? Di creare un caso mediatico da un evento del genere?
    Magari una situazione così delicata potrebbe essere risolta in modo più pacato e non con i “forconi”.

  2. Estradare la lega a sulmona il prima possibile

  3. Buonismo di sto caxco | 27 Luglio 2020 at 19:03 | Rispondi

    E vai con i buonisti. Avete fracassato i maroni!

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