L’assemblea dei soci Cogesa, prevista per ieri, è stata annullata all’ultima ora (nonostante secondo i Revisori dovesse “ritenersi valida”): come avevamo previsto, infatti, il bilancio della partecipata era “inapprovabile”.
Al documento consuntivo mancavano e mancano ancora i pareri dei revisori contabili e della società di revisione che, in realtà, hanno depositato la loro relazione il 26 e 27 giugno scorso, sostenendo però di non poter rilasciare alcun parere, né positivo, né negativo, perché al bilancio mancano a sua volta una serie di documenti, primo fra tutti la perizia giurata del tecnico esterno che deve quantificare la cifra da accantonare per la chiusura e bonifica della discarica. Una voce questa non di secondo piano, che ha uno scarto tra il previsionale e il consuntivo di quasi 1 milione di euro e che la direzione del Cogesa giustifica con l’aumento della disponibilità della cubatura concessa dalla Regione (per 170mila metri cubi, non ancora autorizzati però) che in sostanza allungherebbe la vita della discarica e quindi l’ammortamento dei costi di chiusura e bonifica.
Al di là degli aspetti tecnici, nei fatti, il bilancio è, se non da rifare, almeno da depositare di nuovo: quello di inizio maggio, insomma, è come se non valesse. Questo vuol dire che deve ripartire da capo anche l’iter della sua approvazione: un nuovo controllo analogo e una nuova assemblea dei soci.
Entro venerdì fanno sapere dall’ex sede di Sviluppo Italia, la perizia del tecnico (che nel frattempo è stata depositata) e le altre carte mancanti (tra cui la relazione dell’amministratore e dei giustificativi su fatture e spese) saranno consegnati agli organi di controllo, con la prospettiva di ottenere i pareri (obbligatori per legge) da allegare al bilancio stesso entro la metà di luglio. Contestualmente già lunedì dovrebbe partire una nuova convocazione dell’assemblea che dovrebbe a questo punto tenersi tra fine luglio e i primi di agosto, ben oltre cioè i termini di legge che sono scaduti ieri.
Dopo il nuovo deposito e prima dell’assemblea, il bilancio dovrà passare all’approvazione del controllo analogo.
Con il bilancio dovrà poi essere discussa anche la questione relativa al rinnovo dell’amministratore unico e/o di un nuovo Cda a tre: ipotesi quest’ultima che ieri è tornata a chiedere anche la Lega, ma che a sorpresa anche lo stesso Margiotta auspica (nonostante il voto plebiscitario per il suo rinnovo ottenuto nell’ultimo comitato ristretto): “Spero che i soci facciano di necessità virtù, utilizzando questo tempo per definire un accordo per la ‘nuova’ governance societaria – scrive Margiotta – che sia adeguata alle dimensioni e alle ambizioni di Cogesa e che veda la partecipazione di componenti esperti, competenti e delegati a gestire le varie materie, ivi comprese le relazioni con gli azionisti pubblici la cui unione è fondamentale per il buon andamento di Cogesa”.
Di fatto da oggi l’amministratore unico Vincenzo Margiotta è in prorogatio e cesserà formalmente il suo mandato (almeno il primo) con l’approvazione del documento economico.
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