L’amministrazione comunale ha dovuto recuperare in fretta e furia i fondi che erano finiti nei residui passivi e quindi non utilizzabili se non prima dell’approvazione del bilancio: l’avvio dei lavori per la realizzazione della scuola Lombardo-Radice, quella di via Togliatti, però, non può aspettare e lo ha messo nero su bianco la Regione che ha avvertito che se l’opera non sarà realizzata entro il primo ottobre di quest’anno, i soldi se li riprenderà.
In realtà secondo gli uffici di palazzo San Francesco e l’assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore Zavarella, basterà almeno aprire il cantiere per tranquillizzare la Regione che è la principale finanziatrice dell’opera. Ma il tempo, comunque, stringe.
Quanto basta per annullare ieri in autotutela la determina fatta la settimana scorsa e reimputare i residui, inserendo cioè l’opera pubblica in questione tra quelle urgenti.
L’accelerata se la sono data soprattutto gli uffici che l’altro ieri hanno dato mandato per la progettazione esecutiva del primo lotto e che oggi daranno le indicazioni per quella del secondo lotto.
Entro un paio di mesi al massimo almeno la prima parte dei lavori, che riguarda la demolizione del piano superiore e l’eliminazione di una campata anteriore, dovrebbero insomma partire, anche perché l’appalto è stato già affidato alla ditta che stava eseguendo il primo progetto e che poi si è dovuta fermare a seguito dell’indagine geologica con cui si è accertata un’accelerazione sismica più elevata che non avrebbe consentito alla scuola di raggiungere i livelli minimi di sicurezza.
Per questo il progetto è stato rifatto (con adeguamento sismico pieno) e anzi al milione e 100mila euro euro stanziato dalla Regione, se ne sono aggiunti altri 500mila euro dal Comune e 250mila dall’assicurazione (dopo l’incendio del cantiere). A questi soldi potrebbero aggiungersene anche altri (circa 400mila euro) per l’efficientamento energetico: passaggio ulteriore su cui si sta lavorando.
Il primo lotto, quello che partirà a breve, dovrebbe essere concluso nel giro di cinque sei mesi dall’inizio lavori, ovvero per i primi del prossimo anno. Questo di per sé potrebbe consentire di utilizzare in parte l’edificio, trasferendo una parte degli studenti ammassati ancora nell’ex Cescot.
Per il secondo lotto, che consiste nella costruzione di una nuova ala in acciaio e muratura, i tempi saranno invece più lunghi: dopo il progetto, infatti, si dovrà fare la gara d’appalto, l’affidamento e tutta la lunga trafila delle opere pubbliche che spesso, e specie per la scuola di via Togliatti, ha riservato imprevisti e sorprese: la Lombardo-Radice venne sgombrata nel giugno del 2017 con la prospettiva di al massimo tre mesi di lavori. Poi tra progetti sbagliati, incendi e perizie geologiche, sono passati tre anni. Finora.
Commenta per primo! "A rischio i fondi per la Lombardo-Radice, il Comune accelera i tempi"