Un uomo di quarantanove anni di Chieti, Ottavio De Fazio, è morto questa mattina lungo la strada statale 5 che collega Raiano a Castelvecchio Subequo a seguito di un incidente stradale avvenuto mentre guidava la sua motocicletta.
Il quarantanovenne, secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, avrebbe fatto tutto da solo: nell’affrontare le curve della pinetina, nei pressi del belvedere di Raiano, avrebbe infatti perso il controllo del mezzo, cadendo fatalmente.
Sul posto oltre ai carabinieri sono intervenuti l’ambulanza e l’elicottero del 118, ma all’arrivo dei soccorsi l’uomo era già in condizioni molto critiche.
Soccorso da altri motociclisti che si trovavano sul posto, De Fazio, luogotenente dell’Esercito in servizio ad Ascoli, ha avuto probabilmente un’emorragia interna dovuta alla caduta che gli ha ostruito le vie respiratorie. Drammatici lunghissimi minuti di attesa da parte degli altri motociclisti che hanno tentato, aspettando l’ambulanza, di salvare l’uomo, togliendogli il casco e cercando di farlo respirare, fino all’estremo tentativo di un massaggio cardiaco.
E’ la prima vittima dell’anno sulla strada statale 5, una via panoramica e amata dai motociclisti che ogni anno si anima di appassionati delle due ruote. Una strada tanto bella, quanto pericolosa che è tornata a riempirsi di motociclisti dopo l’allentamento del lockdown qualche settimana fa.
Sulla Tiburtina bisogna andare piano!
Bel commento, bravo… Sarà di conforto a tutti quelli che soffrono per la perdita di un amico
sarcastico, il dolore e la tristezza sono ovviamente immensi ma purtroppo la realtà è dura e cruda. i tornanti per quanto belli e panoramici non sono una pista per auto e moto. sono pericolosissimi e tenuti anche male dalle istituzioni. la realtà purtroppo è questa e occorre la massima attenzione ed ANDARE PIANO!
R.I.P. Ottavio
RIP
Una tragedia veramente tristissima quanto sfortunata, soprattutto per i suoi cari che ora piangono la sua morte così prematura. La seconda foto dell’articolo però dovrebbe essere rimossa, per rispetto a lui e alla sua famiglia che ora sta passando un momento difficile e delicato e che non si merita una mancanza di rispetto così perché sta già soffrendo abbastanza.
Riposa in pace Ottavio, che la terra ti sia lieve ♥
Per quanto possa apparire tale, non sarà la seconda foto ad aumentare oppure alleviare il dolore per la perdita di un congiunto. Premetto che non lo conoscevo, ma che svolgeva con intima convinzione il mestiere del Militare dell’Esercito Italiano, che ho fatto anche io per 20 anni, ma che era molto conosciuto nel suo ambiente soprattutto per le sue notevoli doti umane, questo sì ho avuto modo di saperlo. Questo sì che sarà un punto ancora più grave è doloroso da accettare per i suoi congiunti. Ma Giulia, lasciami esprimere un piccolo pensiero… le istituzioni, tra le tante incurie relative alla tenuta delle strade, senza entrare nel merito di questioni politiche, di ogni area politica, non cura abbastanza l’educazione civica che permetta quantomeno di provare ad essere un deterrente, oppure a persuadere o avvisare di quanto in alcune circostanze possano essere più elevati i rischi, per chi, come ne caso di questa tragedia, voleva solo svagarsi con un giro in moto di cui era un appassionato. La foto dell’articolo non è invasiva o cruenta, come tante che se ne vedono a seguito di incidenti stradali, dove la crudezza delle immagini viene esposta al pubblico ludibrio, troppo spesso alimentando mode malsane. Forse quella foto ed altre più marcatamente istruttive, dovrebbero essere usate per avvisare di ciò che può accadere su strade inadeguate per incuria, e dopo un periodo di forzato mancato allenamento a percorrerle. Non riporterà Ottavio ai suoi familiari, ma potrebbe evitare che accada ad altri la medesima tristissima tragedia. Parlo da operatore sanitario dell’emergenza in elisoccorso, ed in 20 anni di esperienza penso di aver avuto modo di vederne di cose per le quali forse un deterrente d’impatto avrebbe potuto fare la differenza, e non sono i limiti di velocità che assolvono allo scopo, ma banalmente l’esposizione dei rischi e delle conseguenze alle persone, tanto più efficaci come nel caso di Ottavio, che non era un folle ed avrebbe potuto adottare maggiore prudenza se indotto a farlo. Ed oggi non sarebbe stata Una così grave perdita per tanti, non solo i suoi congiunti.
Non è una questione di aumentare o diminuire il dolore, è una questione di rispetto nei confronti suoi e della sua famiglia. La stessa foto poteva perlomeno essere censurata. Solo perchè molte testate riportano immagini crude di incidenti stradali non vuol dire che sia la cosa giusta da fare, anzi, sono gravi mancanze di rispetto anche quelle perchè quelle vittime hanno delle famiglie che stanno soffrendo per loro. Anche sulla questione delle foto per scopo “”educativo”” non credo che ci sia bisogno per una qualsiasi persona normodotata di vedere delle immagini così per comprendere il rischio di certe strade o percorsi (rischio che tra l’altro Ottavio conosceva benissimo perché era un motociclista esperto), anche perché lo stesso tipo di incidente sarebbe potuto succedere in contesti totalmente diversi e anche del tutto accidentali e indipendenti dalla negligenza umana. Quest’uomo lascia una famiglia e soprattutto un figlio, dubito che in un dolore così grande a loro farebbe piacere vedere che siti e persone riportano la foto di Ottavio per terra senza vita. Spero tu possa capire.
Gentile Giulia, la foto non ha nulla di cruento ed è stata scelta appositamente perchè, essendo presa da lontano, fornisce un elemento di cronaca senza mostrare la vittima e la sua agonia. Siamo in possesso del video che è stato pubblicato su Facebook e che poi è stato rimosso della “morte in diretta” e ci siamo ben guardati dal pubblicarlo proprio perchè siamo consapevoli che si sarebbe trattato di un’inutile (quella sì) esibizione del dolore. Siamo vicini alla famiglia per il lutto e porgiamo le nostre condoglianze.
Mi dispiace che non riusciate a capire (o che io non riesca a esprimere bene quello che voglio dire), ma il problema non è l’essere o non essere una foto cruenta, perché da quel punto di vista ovviamente non ha nulla di cruento. Quello di cui parlo io è il rispetto per la persona e la famiglia che è in lutto, e a cui dubito faccia piacere che giri una foto del genere del loro caro (senza menzionare che può esserci sempre il malato di turno che può farne un cattivo uso di certe foto). Per questo dico che sarebbe stato meglio evitare. Per il “dovere di cronaca” era più che suffiente mostrare la moto, o il casco o qualcosa del genere. Mostrare il corpo di Ottavio così mi sembra davvero una sofferenza inutile. Lo dico senza polemica, perché non sto qui per questo, ma se voi foste stati al posto del figlio o di un altro familiare, a voi avrebbe fatto piacere? A me personalmente no. Per quanto riguarda il video, ti rispondo: ci mancherebbe. Penso sia il minimo non pubblicare una cosa del genere. Sarò esagerata io, ma penso che l’umanità e l’empatia debbano sempre venire prima del bisogno di far notizia e cronaca. Ripeto che una foto del genere è inutile sia dal punto di vista della mera cronaca che dal punto di vista del rispetto.
Gli voglio un mondo di bene! E sono distrutta dal dolore ragazzi 😢😢😢