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Il Consiglio direttivo del Circolo di arte e cultura “Il Quadrivio”, che organizza il Premio Sulmona – Rassegna internazionale di arte contemporanea risponde alla richiesta avanzata il 18 maggio da SBIC in merito alle dichiarazioni dell’onorevole Vittorio Sgarbi sul rientro in Italia della cooperante Silvia Romano. Scrivono: “Precisiamo che il Premio Sulmona ospita da sempre artisti di ogni nazione e religione nel rispetto degli articoli 19, 20 e 21 della Costituzione Italiana e che su queste basi continuerà a operare anche per le prossime edizioni. Le dichiarazioni dell’onorevole Vittorio Sgarbi non sono associabili al Premio Sulmona né per tale tramite alla città di Sulmona, rientrando nella sua attività di deputato della Repubblica Italiana. Vittorio Sgarbi è un critico d’arte nominato membro della Giuria molti anni orsono dal maestro Gaetano Pallozzi e in questa veste è intervenuto in diverse edizioni del Premio Sulmona, occupandosi esclusivamente di arte contemporanea. Inoltre il Premio Sulmona nelle sue diverse edizioni ha premiato artisti e personaggi del mondo della cultura di credo politico e religioni diverse ed allo stesso modo nell’ultima edizione è stato orgoglioso di annoverare anche collaboratori di religione diversa”.
“La richiesta evidenzia invece un problema piuttosto grave su cui si è discusso molto in Italia nelle ultime settimane – conclude il direttivo del Quadrivio – in quanto riscontra le dichiarazioni dell’onorevole Vittorio Sgarbi con circa una settimana di ritardo a dimostrazione apparente di come una larga fetta di popolazione ancora oggi non riesca ad accedere alle informazioni in tempo reale in quanto priva di adeguati strumenti e essendo inclusa in quello che gli addetti ai lavori indicano come digital divide. Questo potrebbe essere quindi lo spunto per una costruttiva collaborazione tra associazioni ed anche con SBIC, che ci auguriamo non consideri questa come una sporadica manifestazione d’interesse nei confronti del Circolo ‘Il Quadrivio’ che da 47 anni si occupa concretamente di cultura”.
Ottima risposta del Quadrivio a SBIC, anche se in realtà non avrebbero nemmeno avuto l’obbligo di rispondere vista la banalità della segnalazione e il non abbinamento / riferimento con gli stessi.
Sul digital divide invece mi trovo un pochino su una posizione diversa. Si può avere tutta la velocità di connessione che si vuole, ma se le notizie non le cerchi o non le leggi.. che te ne fai? E qua stavolta da parte del Quadrivio, il nesso non c’è.. proprio come SBIC!
è un come dire: “…però Mussolini ha fatto anche cose buone”.
E sono in tanti a rimpiangerlo!
che culo!
E c’è anche chi lo ha dato.. per la patria!
E continua ancora!
ma dai…la patria 🙂
ma in tanti chi? ma per favore vatt a durmì
I tanti sono quelli che sono morti per far grande la patria, il popolo ridotto alla fame nel medesimo periodo storico. E tutti quelli che oggigiorno idolatrano la sua figura e non perdono occasione per parlarne come qui capitato… Cioè che c’entra LUI nel doverlo menzionare in quest’articolo?
non mi sembra che l’uomo appeso al contrario sia stato citato nell’articolo, ma nei commenti. A quelli che lo idolatrano vorrei ricordare che l’apologia di fascismo è un reato
bene,piu’ che cultura,banalita’poco costruttive,il signore in parola e’,rimane un pregiudicato,con diverse,tante condanne definitive,su tutte : truffa aggravata, continuata e falso ai danni dello Stato,quindi una collaborazione a dir poco “imbarazzante”,o no?
Non capisco cosa ci sia da eccepire sulle posizioni di Sgarbi in quanto Senatore della Repubblica che in pieno diritto si esprime.
E privo di logica, ma molto pieno di ideologia, voler associare un premio dove sono in ballo le sue qualità di giudice artistico con suoi pensieri critici su fatti politici che gli competono, in altra sede.
Mi sembra mescolare ceci con finocchi strumentalmente.
la cultura non è solo un quadro, ma ciò che quel quadro porta come messaggio. se non capisce questo vuol dire che sta messo proprio male
@ ma che davero | 20 Maggio 2020 at 7:06 pm |
L’aver citato l’articolo e non lo specifico commento sta proprio ad indicare l’errato inserimento del “condottiero” nel contesto dell’articolo.