E’ una gestione priva di organizzazione quella dell’ospedale di Sulmona secondo la Cisl che denuncia come la fase due, con il riavvio di tutti i servizi sanitari, come da ordinanza regionale, sia gestita in modo da non garantire il rispetto delle misure di sicurezza imposte.
In particolare il sindacato denuncia come tutto l’onere delle gestione dei pazienti sia stata scaricata sul pronto soccorso che deve sottoporre a tampone il paziente da ricoverare nei reparti, facendolo stazionare due o tre giorni (il tempo necessario ad avere il risultato del tampone) in ambienti promiscui dove non è facile rispettare il divieto di assembramento. Tutto questo con “il carico di lavoro insostenibile per il pochissimo personale medico e infermieristico”.
La Cisl propone di creare “una zona grigia di attesa ove ricoverare il paziente in attesa del tampone”, cosa che sarebbe possibile sia per i tanti spazi ad oggi a disposizione del Santissima Annunziata, sia da un punto di vista normativo perché è compito dell’ospedale organizzare percorsi e spazi del presidio.
“Non soltanto non si è provveduto nei mesi successivi al trasferimento presso il nuovo ospedale a svuotare l’ala vecchia per riempire l’ala Bolino – scrive il sindacato – ma oggi siamo costretti ancora una volta a prendere atto della mancanza di volontà a fare di Sulmona un ospedale di qualità, capace di affrontare i problemi in maniera intelligente”.
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