In montagna e al mare da lunedì: ecco come l’Abruzzo riapre

Se non un “liberi tutti” poco ci manca: il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha firmato questa sera l’ordinanza numero 59, con la quale, sostanzialmente, riavvia a partire da lunedì prossimo quasi tutte le attività economiche: dai ristoranti, ai parrucchieri, dalle spiagge, ai centri commerciali, dalle strutture alberghiere, al commercio al dettaglio.
In allegato (a fondo pagina) per ogni categoria quelle che dovranno essere le misure di sicurezza, dal rispetto delle quali dipenderà anche la responsabilità civile e penale degli imprenditori e gestori delle strutture stesse, sia nei confronti dei dipendenti che degli avventori e clienti.


Il protocollo più atteso e più discusso, oltre quello sugli stabilimenti balneari, è senza dubbio quello sui ristoranti. Le linee guida dell’Inail sono state in sostanza alleggerite, con la riduzione della distanza tra un commensale e l’altro ad un solo metro a prescindere dal loro rapporto di parentela che, d’altro canto, permetterà di ridurre tale distanza. Potranno derogare alla distanza tra un cliente e l’altro di un metro, quei locali che faranno ricorso a barriere di plexiglass tra un tavolo e l’altro. Divieto dell’uso del guardaroba, obbligo di sanificare gli ambienti più volte, dispencer con gel per pulirsi le mani e obbligo di mascherine e guanti in cucina e in sala. Ciascun tavolo dovrà essere servito preferibilmente da un unico cameriere, mentre tovaglie e posate dovranno essere o monouso o lavabili ad alta temperature, comunque cambiate ad ogni cambio cliente. Prenotazioni online o tramite app, pagamenti possibilmente elettronici.


In anticipo rispetto anche al programma previsto, la riapertura già da lunedì anche delle spiagge e degli stabilimenti balneari. La distanza minima tra gli ombrelloni dovrà essere di 3,5 metri e l’area destinata ad ogni ombrellone non potrà comunque essere inferiore ai 12 metri quadrati. Solo se l’epidemia dovesse allentare ulteriormente allora si potrà scendere a distanze di 2,5 metri tra un ombrellone e l’altro. Sotto alla palma non potranno esserci comunque troppe sdraio e lettini, ovvero dovrà essere rispettata tra un bagnante e l’altro la distanza di due metri, con i lettini che dovranno essere posizionati in modo orizzontale l’uno dall’altro, salvo che si tratti di appartenenti a uno stesso nucleo familiare o conviventi (in tal caso potrà essere richiesta l’autocertificazione). Vietato l’uso promiscuo di cabine e spogliatoi, chiuse le piscine e i parchi gioco, vietati i giochi di gruppo e contingentato anche l’ingresso in acqua, con i bagnini chiamati a far rispettare tra un nuotatore e l’altro la distanza di sicurezza.


Rigido anche il protocollo per l’esercizio delle attività di produzione, commercializzazione e somministrazione di alimenti, che dovranno stare molto attenti al rispetto delle procedure di autocontrollo, alla formazione del personale e nelle informazioni ai clienti.
Tornano ad aprire i battenti anche le strutture alberghiere e ricettive al chiuso e all’aperto (campeggi, ecc), così come gli agriturismo, ma non i bed and breakfast per i quali, spiega Marsilio, saranno emanate direttive più in là. Particolare attenzione gli albergatori dovranno averla sull’accoglienza dei clienti, che dovranno prenotare possibilmente online, e che saranno accolti da receptionist con mascherine, guanti e camici monouso e soprattutto nella pulizia delle stanze e degli impianti di areazione forzata. Riducendo al minimo le occasioni di contatto e contaminazione, prevedendo ad esempio che le chiavi della stanza siano conservate dal cliente e non restituite alla reception.


I turisti potranno recarsi anche in montagna, dove sempre nel rispetto del distanziamento saranno riaperti i rifugi. Il consiglio è però quello di non avventurarsi in imprese pericolose, soprattutto ora che si è fuori allenamento. Con escursioni limitate a cinque persone e ricordando che gli ospedali sono comunque sotto pressione.
Tornano ad aprire anche gli esercizi commerciali al dettaglio e i mercati, che dovranno puntare fondamentalmente sull’informazione ai clienti e dove possibile in percorsi obbligati di entrata e uscita. Pulizia giornaliera degli ambienti, sanificazione delle superfici utilizzate, uso di mascherine.
Mentre norme stringenti riguardano parrucchieri ed estetisti, con l’obbligo di uso di materiale monouso o lavabile, distanziamento sociale, presenza di armadi o contenitori monouso per custodire borse e oggetti dei clienti.
Infine le autoscuole che potranno tornare su strada, ma senza fare esami.

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