L’avvocato ha bisogno di un avvocato, probabilmente perché contrariamente a quanto sosteneva l’ex presidente Ernesto Zuffada, al Consorzio di bonifica Aterno-Sagittario non esiste un ufficio legale e affidare il patrocinio delle cause ad un funzionario avrebbe potuto comportare pericolose rivalse sindacali da parte dello stesso, anzi della stessa, perché poi si sa che su quella poltrona, dal 14 ottobre scorso, a 75mila e passa euro l’anno, ci è andata Luisa Taglieri. La figlia di papà Domenico, così attivi durante la campagna elettorale delle regionali.
Ed è per questo, verosimilmente, che il commissario nominato dalla Regione, Sergio Iovenitti, nonostante la tentazione di mollare, ha firmato nei giorni scorsi un avviso pubblico con il quale si ricercano avvocati al fine di elaborare un elenco “per il conferimento degli incarichi di patrocinio legale dell’Ente a professionisti esterni al Consorzio”. Insomma qualcuno che, contrariamente agli annunci dell’ex presidente Zuffada che aveva detto che il funzionario-avvocato assunto avrebbe potuto patrocinare le cause dell’ente, possa dall’esterno rappresentare il Consorzio in giudizio e non solo: contenziosi amministrativi, civili, di lavoro, penali e tributari.
Viene allora spontaneo chiedersi (e ricordarlo alla Corte dei Conti) perché il bando indetto sotto campagna elettorale da Zuffada, pochi giorni prima della sua decadenza, prevedesse che la posizione da funzionario fosse ricoperta da un iscritto all’albo degli avvocati da almeno cinque anni (curioso, tra l’altro, che nell’avviso pubblicato ora si richiedano solo tre anni di iscrizione) e soprattutto a cosa sia servito tale specifico titolo nella funzionalità e nell’economia del Consorzio.
Gli avvocati, si legge nell’avviso, saranno invitati tramite sorteggio cinque alla volta dall’elenco nell’apposita sezione e solo “in via del tutto eccezionale e dandone adeguata motivazione, il Direttore Unico (che però è in aspettativa per un anno, ndr) ha la facoltà di affidare incarichi legali a professionisti non inseriti nell’Albo per giudizi di rilevante importanza e/o complessità che richiedano prestazioni professionali di altissima specializzazione quali quelle garantite da professionisti di chiara fama, cultori della materia e cattedratici. In questo caso l’affidamento dovrà essere ratificato dal consiglio di amministrazione”.
Per il momento la funzionaria-avvocata da 75mila e passa euro l’anno, è a disposizione come responsabile del procedimento: per chiarire ai suoi colleghi avvocati insomma come si fa a diventare avvocato del Consorzio.
Dal feudalesimo non ne usciremo mai qui a Sulmona.
E non se ne uscirà per colpa dei servi della gleba che mantengono funzionale questo sistema.
two is better 😀
Un ente con una montagna di debiti che fa ancora più debiti….Complimenti x la merda
si credono brillanti e di successo, sono solo persone di bassa caratura e mediocri e per nulla preparate che meritano sdegno da parte di tutti, ma poiché esistono i pecoroni che in tempo di votazioni vanno anche a sentire i comizi forse è ciò che si merita il territorio. qua pensano o al pallone o agli anelli da infilare con la lancia…
Dove si è laureata la signora Taglieri? Io chiedo a quelli del Germe…
Dopo, ci lamentiamo che non funziona nulla,per forza,i posti vengono occupati dai raccomandati . La meritocrazia in Italia non esiste
Il problema per i regnanti delle partecipate della vallata, si sta facendo sempre più grave.
Il potere si sgretola, sfugge via come sabbia tra le mani.. e lo sanno, eccome se lo sanno!!!
Anche in Regione, sono stati accerchiati, facendo terra bruciata tutt’intorno, in maggioranza come in minoranza.
Come ultimo tentativo, ormai con l’acqua alla gola, si sono nuovamente giocati l’unica “carta” regionale in loro possesso e si è di nuovo a mani vuote.
E anche sull’altro fronte delle barricate di minoranza, seppure con un rapporto di 16 a 13, se non ti vogliono sentire, non ti sentono… e i troppi saltarelli… uffààà, ma stancano proprio tutti!!
Il Consorzio è stato finora propedeutico all’arsura di questa terra avida di lavoro e maggiormente di potere, e ha non poco poteva spento questa sete, ma anche questo prezioso gioiellino sta scomparendo fra i beni a disposizione della Corona.
Ultima carta da giocarsi …la SACA…. che sempre acqua è, anche se i flussi e le portate stanno scendendo ai minimi storici… e chissà se anche qui prima o poi colpirà la “secca” politica.