La sindaca di Sulmona, Annamaria Casini, ha annunciato che la prossima settimana inizierà le consultazioni con le associazioni di categoria per progettare la seconda fase dell’emergenza Covid, quella cosiddetta della ripartenza. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, anche perché c’è, per Sulmona, da progettare una vera e propria rivoluzione urbanistica come ci ha spiegato ieri l’architetto Valerio Vitucci. E che questa volta il ritardo sembra essere ancora più eccessivo alla luce delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale Mauro Febbo al Germe: in una video intervista, infatti, il delegato alle Attività Produttive, Turismo e Cultura, spiega come per ristoranti e bar, in Abruzzo, la riapertura è prevista per il 18 maggio e non per il primo giugno come indicato dal governo.
Aperture anticipate, all’11 maggio, anche per il commercio al dettaglio, mentre resta fermo l’obiettivo di tornare in spiaggia il primo giugno, anche se la gestione delle aree pubbliche, ovvero le spiagge libere, va definita con operatori balneari (incontrati ieri dalla Regione) e lo stesso governo.
“Insieme ai ristoratori ripartiranno il 18 anche barbieri, estetisti e parrucchieri – ha detto Febbo – non ci possiamo permettere di bloccare ad oltranza le attività produttive, tanto più che i dati del contagio in Abruzzo sono relativamente alti”.
Poi un pensiero al primo maggio e alla festa dei lavoratori, molti dei quali quest’anno non potranno contare neanche sulla cassa integrazione: “Non è colpa nostra – si è giustificato Febbo – ma del governo che ha deciso procedure complicate che hanno ritardato i tempi di erogazione”.
L’Abruzzo, insomma, sfida le diffide del governo centrale che ha dichiarato per bocca del presidente Conte, proprio ieri, che non sono ammesse misure meno restrittive da parte delle Regioni, ma di tutta risposta proprio ieri con due ordinanze (la 50 e la 52) Marsilio ha concesso una serie di alleggerimenti delle restrizioni che sono nei fatti già efficaci.
Tra passeggiate a cavallo e passeggiate in montagna, si è aggiunta in particolare nelle utlime ore, la possibilità di esercitare all’interno del territorio regionale una serie di sport che prima erano vietati: trekking, parapendio in singolo, ciclismo, (bicicletta e mountain bike), bocce, canottaggio individuale, canoa kayak individuale, windsurf, barca a vela, atletica leggera svolta in forma individuale, golf, sport rotellistici, pesca sportiva di superficie e subacquea, sport equestri non di squadra, tennis singolo, tennis a volo singolo e badminton singolo, tiro con l’arco, tiro a segno, tiro sportivo con armi da fuoco lunghe e corte, da lancio, aria compressa (tiro al volo, tiro al piattello, tiro dinamico e statico) praticato nei campi da tiro, tiro sportivo da caccia (tiro di campagna, english traing sport, tiro a palla, tiro con l’arco da caccia, field target), sport motociclistico, go kart, arrampicata in falesia o esterno.
Comunque vada a finire la diatriba istituzionale, l’imperativo è sempre e comunque quello della cautela e della prudenza: rispettare le distanze di sicurezza e le prescrizioni anti contagio è e rimane la regola principale su cui tutti, dalla politica ai virologi, sono d’accordo.
…finalmente un pò di buonsenso. Un plauso agli amministratori Regionali.
il mondo è diviso tra chi fa l eroe su facebook e chi si fa in quattro sostenendo anche scelte impopolari per evitare migliaia di morti! meglio un popolo in crisi economica che po si supera che un popolo morto
Intanto attendiamo che questa amministrazione incontri le associazioni e veda come far ripartire questa città!!
Datevi una mossa!!!
…e chi ciancia a caso.
secondo me ha sbagliato il presidente Marsilio a fare questa determina di riapertura parziale, rischia di vanificare gli sforzi fatti e crea caos anche per chi deve controllare gli spostamenti. che senso ha anticipare di 3 giorni la scadenza naturale del DPCM che pone la scadenza al 4 Maggio? è una manovra politica solo per strappare consensi. è da incoscienti! e lo dice uno che lo ha votato! si vergognasse come mi vergogno io ad averlo votato.
Non si riesce a comprendere come si può stare: in fila per entrare In un supermercato e poi dentro tra i vari scaffali dove ci si sfiora con altri utenti; in fila per entrare in un ufficio postale o bancario; in fila per entrare in una farmacia…e diventa pericoloso fare alcune attività sportive individuali comunque con cautela e prudenza, rispettando le distanze di sicurezza e le prescrizioni anti contagio.
Meglio un popolo in crisi economica…e si capisce, è facile parlare per chi ha la pancia piena e sta tranquillo perché percepisce un buon stipendio/pensione sicuro, pagato da “pantalone”, magari con famiglia anche con doppia entrata, e chi é alla fame perché non lavora più.
E il pensiero va a tutte le attività del settore terziario, senza incasso e con gli affitti e bollette da pagare.
Devastante, lasciati soli e abbandonati…mi meraviglio che ancora non scendono in piazza con i forconi.
bene,un ciarlatano ,basta con questi politicialtroni,loro ondicati,il Mondo e’ fermo,prevale la paura,soprattutto l’incertezza,la mancanza di sicurezza,la serenita’ per tornare alla milano da bere ,ci vuole tempo ,tanto tempo,solo la terapia/vaccino portera’ il sereno,
comunque non sara’ piu’ come prima,tanti,tantissimi non hanno piu’ nulla,quindi dimentichiamo l’aperitivo cenato,non e’ piu’ pensabile,la realta’ e’ sotto gli occhi di tutti,si fa finta di niente,gli altri Paesi che hanno gia'”riaperto” non hanno avuto nessun risultato in termini di crescita economica,le attivita’ soprattutto “ricreative/intrattenimento” sono tutte ferme,vuote,non ci sono i “compratori”..la logica della paura,manca la serenita’ la sicurezza,la certezza,la fiducia dell'”incontrarsi” ,basta con questi illusionisti,ciarlatani,
o no?