La pericolosa breccia sulle ambulanze

E’ un fronte che preoccupa quello del virus in ambulanza, perché la gestione di chi è nelle primissime linee, quelli cioè che entrano in contatto quasi quotidianamente con i contagiati (e diciamolo spesso per pochi euro al giorno), che li trasportano da casa in ospedale, è stata finora a dir poco superficiale.
Una delle dottoresse del 118, ad esempio, risultata positiva l’altro ieri, seppur asintomatica, ha prestato servizio fino a due giorni prima (cioè fino a Pasqua), mentre il marito, che pure lavora nel 118 in servizio nel circondario, e in attesa dell’esito del tampone, ancora l’altro giorno era in prima linea.


Basti pensare, d’altronde, l’improvvisazione che c’è stata nella gestione dei primi pazienti trasferiti all’ospedale Annunziata, con le foto a dimostrare come guanti, occhiali, mascherine e camici, siano stati gettati a cielo aperto in una zona di passaggio di pazienti normali.
E ancora l’assenza di barelle di biocontenimento e la carenza di dispositivi di protezione individuale, tanto che gli autisti delle ambulanze, ad esempio, per precisa direttiva dirigenziale, si vestono solo nel caso il paziente da trasportare abbia problemi di deambulazione e che cioè sia richiesto il loro aiuto nel carico.
Non sono lontane, d’altro canto, le denunce fatte dai sindacati sull’utilizzo di dispositivi di protezione scaduti da anni e che in alcuni casi si sono strappati addosso agli operatori.
A fronte di tamponi che sono stati fatti in forte ritardo e in modo centellinato, poi, gli operatori che si sospettano positivi, ma che sono asintomatici, continuano a fornire le loro prestazioni, anche quando il rischio del contagio è molto alto.


I numeri, ad oggi, dicono che già quattro operatori sanitari che operano sulle ambulanze in servizio a Sulmona (due medici del 118 e due operatori della Croce Rossa) sono risultati positivi ai tamponi. Per gli altri, una ventina almeno escludendo i medici, bisognerà attendere i prossimi giorni per avere il risultato del test (per i pochi a cui è stato somministrato) o il tampone stesso che dovrebbe coinvolgere tutti tra oggi e domani.
Va da sé che le positività registrate negli ultimi giorni in questo servizio, hanno richiesto un nuovo controllo a tappeto su tutti gli operatori dell’ospedale che, pure, erano risultati negativi alla prima tornata.
Sperando che questa volta il fronte del contagio si spenga in fretta e che non si tratti invece di un nuovo focolaio annunciato e soprattutto evitabile.

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