La sberla, l’ennesima indirizzata alla sindaca di Sulmona Annamaria Casini, è arrivata ieri nel corso della conferenza stampa del presidente della Regione Marco Marsilio: “Sarebbe il caso che i sindaci si risparmiassero le opinioni presi dalle fobie e creando allarmismo. A decidere una zona rossa sono i medici e la Asl e a Sulmona, dove il focolaio è controllato e localizzato, sarebbe paradossale istituirla”.
Non che ci sia bisogno di traduzione, ma nella sostanza la richiesta avanzata dalla prima cittadina di Sulmona è, e per il momento rimane, un pensiero in libertà. Uno dei tanti.
Come quello di un commentatore ad un suo post video un paio di giorni fa, nel quale in pieno stile “gomblottistico” si avanza il dubbio che la San Raffaele abbia volutamente contaminato la clinica per “evitare noie dai sindacati” visto che doveva chiudere. Nulla di nuovo nel variegato mondo degli “webeti”, se non fosse che sotto c’è il like proprio della Casini. Non proprio un comportamento istituzionalmente corretto, fosse anche stato sottoscritto “pe’ ride”. Che da ridere c’è ben poco.
Qualche buona nuova, invece, arriva dall’ospedale Annunziata il cui processo di svuotamento da pazienti Covid, così come anticipato dal Germe qualche giorno fa, si concluderà oggi con il trasferimento dell’ultimo, che è anche il primo, dei pazienti qui ricoverati, ovvero il cinquantatreenne di Castel di Sangro, trasferito quasi venti giorni fa all’Annunziata per emergenza e ieri finalmente stubato e avviato alla guarigione. A dire il vero il trasferimento era previsto per ieri, ma all’ultimo momento si è dovuto rinviare il viaggio perché le ambulanze del 118 sono state impegnate per il trasferimento all’Aquila di altri due pazienti della clinica San Raffaele. “Non si tratta di casi gravi – chiarisce l’ufficio stampa della clinica – ma di trasferimenti programmati con la Asl dei casi che mostrano di avere più bisogno di cure”.
L’Annunziata torna ad essere dunque no Covid, anche se il posto letto in terapia intensiva a pressione negativa resta per le emergenze che, si spera, non saranno più necessarie. E d’altronde tanto Marsilio, quanto l’assessora Nicoletta Verì, hanno chiarito ieri, sulla scia delle indicazioni date dal ministro Roberto Speranza, di voler creare percorsi puliti, ovvero ospedali non compromessi da pazienti Coronavirus.
“Un epilogo che rispecchia quello che doveva essere il ruolo dato alla normativa all’ospedale di Sulmona – commenta la consigliera Elisabetta Bianchi, che sul ripristino dell’ospedale no Covid ha lavorato in filo diretto con la Regione – ora il nosocomio peligno potrà tornare ad operare per i pazienti ordinari, riattivare le sale rianimazione per le urgenze no Covid, salvaguardare la funzionalità del punto nascita”.
Una più una meno di sberle ne sta facendo una collezione…comunque questa mancava alla sua collezione privata….aspettiamo la prossima ….