Una gruppo di lavoro, una sorta di commissione di salute pubblica, composta da rappresentanti del consiglio comunale con eventuali supporti esterni che affianchi la sindaca e il Coc nelle decisioni da prendere in questa fase dell’emergenza. Il gruppo di Sbic lancia la sua proposta alla luce della confusione e della stanchezza che in questi ultimi giorni la sindaca ha mostrato nella gestione della crisi sanitaria, chiedendo sostanzialmente di condividere scelte e responsabilità.
Una condivisione, continua il movimento civico, che deve avvenire anche sullo streaming istituzionale del Comune, con interventi e aggiornamenti quotidiani nel quale la sindaca relazioni alla città, anche con l’ausilio e l’intervento di tecnici, su cosa accade e su cosa si sta facendo.
“Siamo convinti che, nella fase in cui ci troviamo ora, non abbiamo bisogno di un sindaco ‘caudillo’, che nel corso di queste ultime settimane ha cambiato velocemente e troppo spesso idea e soprattutto linea politica su tutto, con una giunta abbastanza silente al suo servizio. Un approccio e una modalità di lavoro che non hanno creato stima e fiducia reciproca tra la popolazione e il proprio sindaco, come avvenuto in altre città del Centro Abruzzo”.
Sbic poi, come aveva già fatto in conferenza dei capigruppo con il suo consigliere Maurizio Balassone, frena sulla zona rossa: “I dati attualmente in nostro possesso non giustificano questa richiesta che rappresenterebbe, anche, un inutile irrigidimento della situazione nella nostra città, centro nevralgico della Valle Peligna – scrive Sbic -. Il sindaco sa che per richiedere l’istituzione di una zona rossa in città ha bisogno di dati e percentuali certe di casi di positività e decessi in rapporto al totale della popolazione o ha tentato una ‘risalita della china’ proponendo un provvedimento volto solo al sensazionalismo e al recupero di un certo appeal tra la popolazione?”
Una conferma di una gestione dell’emergenza del tutto autoreferenziale e accentratrice da parte della Casini: “A inizio emergenza, nel clima di collaborazione e nell’ottica del bene comune, abbiamo teso una mano al sindaco Casini per offrirle un aiuto politico e tecnico/medico per gestire questa fase delicata e unica per il nostro territorio – aggiunge il movimento -. Ma il telefono del nostro consigliere comunale, Maurizio Balassone, non ha mai ricevuto telefonate di aiuto o almeno confronto da parte di nessuno, sindaco o assessori”.
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