La questione è stata al centro del dibattito cittadino negli ultimi giorni, con la presa di posizione di sindaci, ultimi in ordine cronologico quelli della Valle Subequana, partiti politici e operatori sanitari: l’ospedale Annunziata di Sulmona non può essere un ospedale Covid. Lo hanno detto in tutte le salse, in tutte le occasioni, compresa quella davanti ai carabinieri del Nas, ma a nessuno, al signor nessuno, sembra interessare il grido d’allarme.
Tant’è che ieri sono arrivati altri due ospiti da Pescara, per un totale di cinque posti letto occupati in rianimazione (uno solo a pressione negativa, cioè a prova di virus) e uno solo ancora disponibile. Dovevano restare due giorni, ma non solo quelli che c’erano non sono andati via, ma nel frattempo ne sono arrivati degli altri, segno che ormai, il signor nessuno, ha deciso le sorti del presidio peligno come centro Covid.
Il problema non è il rifiuto dei pazienti infettati, in una sorta di egoismo cieco che per storia e sensibilità non appartiene a questo territorio, come qualcuno ha voluto pure far passare, ma di strumenti e sicurezza, di “armi e scudi”.
La situazione in viale Mazzini, infatti, è tutt’altro che rassicurante e al sicuro: mancano percorsi dedicati per gli infetti, camici, occhiali e guanti utilizzati per il trasporto dei Covid vengono abbandonati all’aria aperta (contro ogni indicazione di legge) nel parcheggio delle ambulanze, i mezzi vengono disinfettati nel piazzale dove passano gli altri pazienti e, soprattutto, quasi tutto il personale dell’ospedale, ad eccezione di quelli della più esposta rianimazione che ne ha materiale ancora per una settimana, non ha dispositivi di protezione individuali: neanche una mascherina, insomma, da indossare in quello che potrebbe presto diventare un centro del contagio, più che della cura.
Il motore della solidarietà dei peligni non ha tardato a mettersi in moto e forse la prossima settimana qualche operatore sanitario avrà la sua mascherina gentilmente donata dallo sforzo dei cittadini, ma è ora che qualcuno si cominci ad assumere le proprie responsabilità per quello che purtroppo sembra un disastro annunciato.
E veniamo, quindi, al signor nessuno: dal piano per l’emergenza regionale assunto con ordinanza del presidente Marsilio il 9 marzo scorso, si evince che Sulmona non avrebbe dovuto essere centro Covid e che, al contrario, i malati di Coronavirus avrebbero dovuto essere curati (nella cosiddetta terza fase di emergenza) negli ospedali di primo livello, ovvero quelli dei quattro capoluogo di provincia, oltre ad Avezzano e Vasto.
Tutto questo, però, non è accaduto e anzi, mentre Avezzano continua ad avere la rianimazione libera, Sulmona viene rifornita di pazienti Covid.
Sulla base di quali direttive non è lecito sapere: perché la direzione sanitaria ha dato parere negativo, la Asl non ha firmato, la Regione men che meno. Ma allora chi si è assunto la responsabilità dei ricoveri Covid a Sulmona? Da quale penna e quale firma c’è in calce a quei ricoveri coatti? E con quale autorità, visto che non esiste un commissario regionale? Chi si assumerà la responsabilità di un eventuale procurato contagio?
La politica questo dovrebbe chiedere, questo dovrebbe fare: cominciare a mettere le persone, più che le istituzioni, davanti alle loro singole responsabilità. Chiedendo atti e documenti e se necessario ricorrendo anche alla magistratura per avere risposte. Come d’altronde hanno fatto i parenti dell’infermiera contagiata al San Raffaele.
Dovrebbe pretendere e non più elemosinare la messa in sicurezza dei sanitari e dell’ospedale e oggi, nella riunione del comitato ristretto dei sindaci, sarà l’occasione per cominciare a fare qualche domanda.
AMEN
Parole sacrosante che non entrano in testa solo a qualche egoista e corrotto politico e a qualche bigotto lettore che confonde la prevenzione e la messa in sicurezza con l’egoismo e la brutalità di chi rifiuta di dare cure ai malati….spero che qualcuno pagherà per l’orrore che accadrà,perché in queste condizioni è all’orrore che andremo incontro….
…perché non interviene la magistratura? Di fronte all’evidenza di una probabile ” notitia criminis”, l’azione penale diventa obbligatoria quando si ha effettivamente “notizia di reato”.
(Qualunque rappresentazione non manifestamente inverosimile di uno specifico accadimento storico, attribuito o meno a soggetti determinati, dalla quale emerga la possibile violazione di una disposizione penale, la cui iscrizione da parte del pubblico ministero nel registro apposito segna l’inizio formale delle indagini preliminari ex art. 335).
Date un nome e un cognome a chi ha preso questa decisione dissennata. Ce ne ricorderemo in campagna elettorale, se saremo ancora vivi…
Condivido e sottoscrivo integralmente, siamo alla follia istituzionale, qui si mette a repentaglio la salute di una comunità già in ginocchio, e nessuno è responsabile ? Non credo sia possibile continuare con questo andazzo.
non ci sono parole. resto allibita. a sulmona non c’è una cosa che funzioni bene, una sola cosa che venga gestita come cristo comanda. e con questa guerra dei giorni nostri, questa guerra 3.0 stiamo proprio toccando il fondo. ieri, il nostro presidente del consiglio dei ministri ha stanziato fondi ai comuni. ora io, da cittadina, vorrei sapere come quando e a chi verranno stanziati. una rendicontazione vera e propria. non voglio esprimere il mio modesto parere su chi è competente e qualificato o meno… i fatti parlano chiaro, molto chiaro, purtroppo. lancio un appello ai tanti giovani di sulmona che come me abbiamo studiato, tanto, nelle migliori università pubbliche e private affinchè si crei una task force a supporto della politica. ognuno si deve occupare di un settore ben specifico. e gestirlo nel miglior dei modi. procedure, protocolli, rendicontare i cittadini, raccogliere il loro grado di soddisfazione devono essere il nostro pane quotidiano. non credete? o mi sbaglio?
Non è possibile che a distanza di un mese,dall’inizio di questo inferno!!! Un’ospedale non sia attrezzato x l’emergenza,io voglio capire i macchinari x la terapia intensiva…. Ma x tutto il resto no!! Forse speravamo che bastava incrociare le dita x non farlo arrivare qui da noi.
Di solito si aspetta lungo le rive del fiume che passi etc….Io non scrivo più commenti, però mi piace ripostare un mio vecchio scritto ,leggete attentamente e poi chiamatemi rincitrullito, dai cretini gli sberleffi li accetto, tanto è come se rugliassero gli asini e non è certo un temp.orale. Mi piace farveli rileggere ora che i nodi sono venuti al pettine: “Modesto | 25 Febbraio 2020 at 6:10 pm.:(CAPITO 25 FEBBRAIO)visto che il corona virus è altamente infettivo, SONO PRAPARATI negli ospedali di Popoli, Sulmona, Castel di Sangro, ad ospitare pazienti infetti e malati di febbre da coronavirus? Almeno sino alla diagnosi definitiva, prima di inviarli presso un reparto di infettivi, che non hanno? Ed il personale medico ed infermieristico come è stato preparato ed equipaggiato? Abbiamo visto che medici del pronto soccorso-accettazione e dei reparti che sono entrati in contatto con portatori malati ed infetti con il virus, si sono infettati anche loro. E’ successo a Codogno, come altrove. Si stanno preparando al peggio? Poi se non arriva meglio, ma bisogna prepararsi.(BISOGNA PREPARARSI DICEVO E LO DICEVO COME MEDICO RICCO DI ESPERIENZE) Bene fanno i sindacati a farsi avanti, però non dimentichino il personale sanitario che sta in prima linea e senza equipaggiamento.(SENZA IDONEO EQUIPAGGIAMENTO) Svegliarsi a babbo morto è inutile. ED È COSÌ ,ORA SI SVEGLIANO A BABBO MORTO,CON LA MARTINICCHIA TIRATA. IO NON SCRIVO PIÙ, LO RITENGO INUTILE, VI INVITO SOLO A RILEGGERE LE MIE “IDIOZIE ED INVETTIVE CONTRO I COLLEGHI”, COME DICEVA UN TAL CXGLIONX.
Grazie per il suo post io lavoro all’ospedale di popoli e quello che ha scritto lei è la pura verità. Noi stiamo affrontando lo stesso l’emergenza ma quando sarà finita, se tutto va bene, spero che gli ordini e i sindacati si facciano sentire duramente
Per il momento restiamo a casa noi quando si andrà a votare le cose cambieranno e starete a casa voi.
I politici dal Presidente a scendere sono solo dei grandi c….i con giacca e cravatta.
a casa ci resta e/o ci torna chi non è stato all’altezza della situazione. chi non è in grado deve fare un passo indietro. basta ipocrisie. qua la situazione è davvero triste.
ora, mentre noi siamo a casa i nostri medici, infermieri e tutto il personale sanitario sono in trincea senza armi (DPI) e senza formazione adeguata… traete voi le conclusioni…
Eh…già, caro Modesto (grande) Medicus, ricordo bene i ragli degli asini, purtroppo “ A lavà a capa o ciuccio se perde l’acqua e o sapone “.
Adesso che è arrivato anche in Valle, non parlano più, sono muti per la paura.
Si sapeva della gravità del Covid-19, visto le notizie e le immagini che ci venivano dalla Cina, già da metà Gennaio, ed è stato sottovalutato sia dai politici che dal Ministero della Sanità.
Quello che non si comprende è l’impreparazione dei dirigenti sanitari e la rassegnazione del personale medico /infermieristico in prima linea che ben dovevano conoscere i rischi e i pericoli
E mi domando: ma in che mani siamo?
Politici e classe dirigente ben pagati ma totalmente incapaci.
“ SIAMO PRONTISSIMI”, affermava sicuro il “ Giuseppi” a reti e stampa amica unificate il 27 Gennaio.
Abbiamo visto tutti come è andata a finire: al 29 Marzo non abbiamo nemmeno le mascherine da comprare.
Ci stanno facendo morire come mosche.
Chiedo scusa ma cosa c’entra il governo? È la regione sotto la pressione costante dei sindaci interessati!! Che aveva l’obbligo di attrezzare le strutture almeno x il primo ricovero. Qui si sentiva parlare di tamponi rapidi e non abbiamo i medici attrezzati x poter accudire i malati ditemi voi!!!
Fonte legislazione Italiana:
“Lo Stato, attraverso il Ministero della Salute che si avvale del Servizio sanitario nazionale (SSN), istituito dalla legge n.833 del 1978, fornisce l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito e lavoro e si basa sui seguenti principi fondamentali:
-responsabilità pubblica della tutela della salute;
-universalità ed equità di accesso ai servizi sanitari;
-globalità di copertura in base alle necessità assistenziali di ciascuno, secondo quanto previsto dai Livelli essenziali di assistenza;
-finanziamento pubblico attraverso la fiscalità generale;
-“portabilità” dei diritti in tutto il territorio nazionale e reciprocità di assistenza con le altre regioni.
Le Regioni hanno la responsabilità diretta della realizzazione del governo e della spesa per il raggiungimento degli obiettivi di salute del Paese”
Infatti, “ SIAMO PRONTISSIMI “, in riferimento al diffondersi rapidamente e globalmente del Covid-19, alias Coronavirus, lo ha affermato il nostro “Giuseppi” – Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana- nel rassicurare tutti a reti e stampa unificata il 27 Gennaio 2020, intervistato dalla Gruber.
Mi fermo qui, ma potrei citarne un’altra ventina altrettanto allucinanti.
Publio, l’amministrazione della sanità in Italia è un fatto regionale e subregionale. Le Regioni nominano i Direttori sanitari delle ASL, vigilano sul loro operato e sul conseguimento degli obiettivi. La responsabilità politica e di management è SOLTANTO in capo alle Regioni. Se i dirigenti sanitari sono impreparati, come scrivi sopra, è responsabilità delle regioni e, a cascata, di coloro che dalle regioni sono stati nominati. Il tuo tentativo di affibbiare le colpe a livello centrale è privo di qualsiasi base, oltre che di ragionevolezza.
E aggiungo, che l’esempio ce l’abbiamo fresco fresco in casa: il disastro verso il quale sta andando l’Ospedale di Sulmona vede coinvolti una serie di personaggi dai quali non mi farei fare neanche un caffé, e non c’è uno di loro che non appartenga a Enti o Unità Locali.
Concludo facendoti notare che attribuire la responsabilità dell’impreparazione dell’Italia di fronte al Covid a Conte e all’attuale governo è ridicolo. L’ultimo piano pandemico dell’Italia è del 2007 (Governo Prodi), dopodiché il nulla. Sono stati al governo destra e sinistra, e non mi pare di ricordare battaglie politiche sul tema. Te la prendi, insultandolo, con Claudio D’Amario, che invece è persona straordinaria, perché non avrebbe gestito bene la situazione. Lui? In carica dal dicembre 2019? Publio, fare un piano pandemico non è andare in parafarmacia a comprare 2 confezioni di Tachipirina. Datti una svegliata, oppure unisciti a Salvini e a Barbara D’Urso, e recita l’eterno riposo live con loro, come hanno fatto domenica. Il cottolengo.
Hai postato ma non hai letto cosa 😂…
c’è scritto che la responsabilità
è regionale
Le guerre si vincono con due condizioni: un buon generale e un esercito ben armato….noi x generale abbiamo un incompetente e abbiamo un esercito ma non è armato
To’!!! QUESTO CAPISCE DI INCOMPETENZA
Per decenni abbiamo taciuto davanti a nomine di super mega direttori e super dirigenti che nei settori occupati non avevano alcuna competenza…idem nelle amministrazioni comunali, provinciali, regionali e centrali. Adesso che, ahimè per loro, si sono trovati a fare i dirigenti nelle scelte e non solo al 27 del mese, affiorano le incapacità. Una cosa mi auguro.. che questa “avventura” ci insegni qualcosa di serio.